Liguria “inquinata” dalla ‘ndrangheta: scatta la confisca per la “Locale di Lavagna”

Reggio Calabria Cronaca

È scattata la confisca, tra le province di Genova e Milano, ai beni nella disponibilità di alcuni soggetti cha secondo gli inquirenti apparterrebbero alla ‘ndrangheta calabrese ma che da anni sarebbero residenti in Liguria, e che sono ritenuti coinvolti in attività di usura, estorsione, esercizio abusiva dell’attività finanziaria, ma anche nel traffico di droga e nell’investimento di denaro sporco tramite l’intestazione fittizia di beni e società.

Nel corso delle indagini, chiamate in codice “I Conti di Lavagna”, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo ligure, nel 2016 la Squadra Mobile locale aveva già arrestato otto persone ed eseguito misure cautelari a carico di altre tre (LEGGI).

Altri accertamenti sulle proiezioni e sugli interessi economici della cosca Rodà-Casile nel genovese avevano poi portato ad individuare dei nuovi investimenti, sia immobiliari che in attività economiche nel settore delle videolottery, che secondo gli investigatori sarebbero stati realizzati dall’uomo di fiducia del boss della Locale di Lavagna” (LEGGI), che successivamente finì in manette insieme ad altri tre presunti fiancheggiatori.

A seguito di quegli arresti e dell’attività della Commissione d’accesso nominata dal Prefetto di Genova, il 14 aprile del 2017 venne anche sciolto il Consiglio Comunale di Lavagna per “comprovate infiltrazioni della criminalità organizzata”.

Gli accertamenti patrimoniali eseguito dallo Sco, la Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, hanno portato ora la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Genova ad emettere il provvedimento di confisca di tutti i beni immobili, autovetture di grossa cilindrata, conti correnti e deposito titoli considerati nella disponibilità dei presunti affiliati ai Rodà-Casile, oltre che al sequestro delle imprese gestite dagli stessi tramite alcuni prestanome a loro collegati da vincoli di parentela.

I BENI CAUTELATI

I sigilli sono scattati in particolare a tre immobili commerciali di cui due a Lavagna e uno a Sestri Levante; cinque appartamenti di cui uno nel centro di Milano, tre a Lavagna e un altro nella “baia del silenzio” di Sestri Levante.

Ed ancora: due box, uno a Milano e l’altro a Lavagna; due magazzini in una via centrale di Sestri Levante; un’impresa individuale nel settore della ristorazione, anch’essa nel centro cittadino di Sestri Levante, una società nel settore delle videolottery e una partecipazione in un’azienda di scommesse e con la sede a Lavagna.

Confiscate, infine, cinque autovetture di cui due di lusso e una ventina di rapporti bancari attivi. Complessivamente il valore dei beni è stato stimato appunto in più di 3 milioni di euro.