Da 40 anni “invischiate” nella provincia romana, maxi sequestro a “famiglie” mafiose
Morabito, Scriva, Mollica, Ligato e Velonà: sono questi i nomi delle famiglie a cui stamani all’alba gli uomini Divisione anticrimine della Questura di Roma hanno sequestrato beni per un valore che arriva all’importante cifra di ben 120 milioni di euro.
I sigilli sono scattati a 173 immobili tra la Capitale e la provincia: Campagnano, Grottaferrata, Morlupo e Rignano Flaminio.
Colpiti dunque i patrimoni di importanti famiglie che secondo gli investigatori apparterrebbero ad altrettante cosche di ‘ndrangheta calabresi, e ormai presenti sul territorio laziale da quasi quarant’anni, in particolare dagli Ottanta.
Nell’operazione per l’esecuzione dei provvedimenti, imponente anche l’impiego di uomini e mezzi della polizia, qualcosa come 250 agenti e il coinvolgimento del personale non solo di quella capitolina ma anche di altre dieci questure.
MINISTRO SALVINI: TOLLERANZA ZERO
Sull’operazione è intervenuto anche il vicepremier e ministro dell’Interno Mattero Salvini che ha ringraziato le forze dell’ordine e gli inquirenti ricordando come proprio ieri sia stato in Calabria “per promettere - ha detto - tolleranza zero contro i clan: arresti e sequestri sono la risposta migliore a chi ci chiede pulizia e legalità”.
GAETTI: DA BENI CONFISCATI A BENI COMUNI
Sul maxi sequestro si registra poi il commento a caldo del Sottosegretario di Stato del dicastero dell’Interno, Luigi Gaetti, che ha puntualizzato come “accendere la luce su queste realtà è molto importante” e che nel territorio della provincia di Roma “ci si trova di fronte ad un quadro variegato e composito, dove logiche criminali, strutture mafiose tra loro indipendenti e variabili culturali si alternano e si mescolano in una pluralità di relazioni tutte meritevoli di ulteriori approfondimenti”.
Gaetti ha sottolineato inoltre la necessità di rilanciare il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia e alla criminalità organizzata.
“La re-immissione nel circuito dell’economia legale degli immobili e delle aziende confiscate … - ha affermato - costituisce un segnale positivo per la comunità, di vittoria dello Stato e della legalità. È importante stimolare e valorizzare, attraverso la destinazione dei beni confiscati, la fattiva e quotidiana collaborazione dei cittadini nella gestione cooperativa dei beni stessi.”
“Gli arresti di oggi – ha concluso il Sottosegretario - non fanno altro che confermare come la presenza costante e la continua collaborazione delle Forze di Polizia siano la risposta più efficace contro ogni forma di criminalità organizzata. Lo Stato è presente, grazie a tutte le Forze di Polizia”.