Operazione “Libro nero”, Tdr rigetta il ricorso: Nicolò resta in carcere
Il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha rigettato il ricorso presentata dal legale del consigliere regionale Alessandro Nicolò che aveva chiesto la revoca della custodia cautelare in carcere. L’ex vicepresidente di palazzo Campanella rimane dunque tra le sbarre.
L’ex coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia è stato arrestato a fine luglio scorso nell’ambito dell’inchiesta “Libro nero” contro la cosca Libri (LEGGI).
È accusato di associazione mafiosa in quanto, secondo gli inquirenti, sarebbe espressione del clan della ‘ndrangheta dominante nel quartiere Cannavò.
Gli inquirenti sostengono infatti che la cosca avrebbe contribuito dall’inizio alla sua ascesa politica fino al Consiglio Regionale della Calabria. L’indagine fornirebbe infatti degli importanti elementi sulla presunta centralità del ruolo esercitato dai Libri in occasione delle elezioni del novembre del 2014 per il rinnovo dell’assise regionale.
Nicolò, in pratica, è considerato il referente politico dei Libri ma anche di un’altra cosca, quella dei De Stefano-Tegano, assicurando il suo interessamento per fargli ottenere appalti, risolvere problemi con la pubblica amministrazione, assumere in enti pubblici e privati affiliati o comunque persone considerate “vicine”, consentendo anche ai clan l’inserimento in prestigiosi circuiti politico-relazionali.