Clan Patania, processo da rifare: Cassazione annulla con rinvio
Processo da rifare per il clan Patania di Stefanaconi, nel vibonese. A deciderlo la seconda sezione della Corte di Cassazione che ha annullato con rinvio la sentenza della Corte di Appello di Catanzaro che aveva ritenuto esistente la famiglia di ‘ndrangheta che faceva capo al presunto boss Fortunato Patania (che è stato ammazzato) e protagonista di una sanguinosa faida con il gruppo dei Piscopisani deflagrata tra il settembre del 2011 e il luglio del 2012.
La Suprema Corte avrebbe valutato non sufficientemente provata l’esistenza della cosca e dichiarato inammissibile il ricorso del collaboratore di giustizia Figliuzzi, condannato a 4 anni e sei mesi per concorso esterno in associazione mafiosa.
Dunque, un nuovo processo in Appello dovrà celebrarsi ora per i convolti nell’inchiesta scaturita da quella che venne chiamata l’operazione Romanzo Criminale (QUI); ovvero, per Giuseppina Iacopetta, vedova di Fortunato Patania e condannata a 15 anni; Saverio Patania e Salvatore Patania, condannati a 15 anni; Giuseppe Patania che avrebbe dovuto scontare 16 anni; Nazzareno Patania, condannato a 12 anni; Bruno Patania, condannato a 9 anni in Appello ma assolto in primo grado; Andrea Patania, condannato a 9 anni in Appello; Caterina Caglioti, moglie di Nazzareno Patania, condannata a 12 anni; Cristian Loielo, 10 anni; Alessandro Bartalotta e Francesco Lopreiato condannati a 10 anni.