Piscina Coni, una madre: “Diritto allo sport negato”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera a firma di una delle mamme dei ragazzi che praticavano il nuoto nella piscina olimpionica di Crotone. Nella lettera la donna interroga il commissario prefettizio di Crotone circa il futuro degli atleti della città pitagorica.
“Come si fa a negare il diritto allo sport a questi ragazzi. Lo chiedo a lei commissario prefettizio. Vorrei farle questa domanda e vorrei che rispondesse guardando negli occhi questi giovani atleti volenterosi che da più di un anno sono costretti ad allenarsi fuori città. Lo chiedo a lei commissario, come fa a permettere tutto questo. La piscina olimpionica di Crotone è forse un argomento scottante?”.
“Stiamo comunque parlando di una struttura pubblica che per colpa di non si sa chi attualmente ospita germi, sporcizia e ranocchiette. Stiamo parlando del diritto allo sport negato a tutti i giovani crotonesi che anziché gironzolare per strada tutti i giorni trascorrevano il loro tempo immersi nell’acqua clorata conducendo una vita sana e ricca di principi... sacrifici buttati al vento? Me lo dica commissario, anzi, lo spieghi Lei alla cittadinanza i motivi per i quali queste strutture pubbliche debbano essere punite”.
“Spieghi ai ragazzi le loro colpe, se colpe ne hanno. Dica loro quali saranno le punizioni alle quali si dovranno sottoporre.... lo dica lei commissario ai nostri figli perché noi genitori abbiamo terminato le parole”.