Terrorismo: restano in carcere tre arrestati nel catanzarese
Restano in carcere M'Hamed Garouan, imam della moschea di Sellia Marina (Catanzaro), Brahim Garouan, 25 anni, figlio dell'imam, e Younes Dahhaky, 28 anni, residente a Lamezia Terme (Catanzaro), i tre marocchini finiti in manette all'inizio del mese nell'ambito dell'inchiesta battezzata "Nostalgia", con le accuse di svolgere attività di terrorismo internazionale. Il tribunale del riesame di Catanzaro, oggi, ha respinto i ricorsi presentati dai difensori dei tre uomini, gli avvocati Enzo Galeota, Vittorio Plati' e Francesco Iacopino, che avevano chiesto la revoca della custodia in carcere o la sostituzione con gli arresti domiciliari. Non sono ancora note le motivazioni delle decisioni, che i giudici depositeranno nei prossimi giorni. I due Garouan e Dahhaky, sono finiti in carcere per decisione del giudice distrettuale per le indagini preliminari di Catanzaro, Emma Sonni, che ha emesso il relativo provvedimento cautelare su richiesta dei sostituti procuratori della Repubblica titolari del caso, Elio Romano e Carlo Villani. Per i tre marocchini - che nel corso dell'interrogatorio di garanzia si sono avvalsi della facoltà di non rispondere - le accuse formulate dagli inquirenti sulla scorta delle indagini condotte dai poliziotti della Digos di Catanzaro parlano di presunte attività di addestramento alle azioni violente con finalità di terrorismo, radicalizzazione e proselitismo nei confronti di appartenenti alle comunità islamiche, poiché, secondo gli inquirenti, utilizzavano la rete internet per procacciarsi e diffondere documenti multimediali riguardanti l'uso di armi ed esplosivi, e software per il sabotaggio dei sistemi informatici.