Terrorismo. Operazione Nostalgia, cassazione annulla riesame

Calabria Attualità
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La Corte di cassazione ha annullato la decisione del tribunale del riesame di Catanzaro che, lo scorso 3 marzo, ha confermato la custodia in carcere nei confronti di M'Hamed Garouan, imam della moschea di Sellia Marina (Cz), Brahim Garouan, 25 anni, figlio dell'imam, e Younes Dahhaky, 28 anni, residente a Lamezia Terme (Cz), i tre marocchini finiti in manette all'inizio del mese nell'ambito dell'inchiesta battezzata "Nostalgia", con le accuse di svolgere attivita' di terrorismo internazionale. La Sesta sezione penale della Cassazione, ha accolto i ricorsi degli avvocati Francesco Iacopino, Vittorio Plati', Enzo Galeotta e Mariachiara Paone, ed ha rinviato gli atti a Catanzaro, perche' si proceda con una nuova udienza e decisione da parte del collegio del riesame. I legali hanno espresso viva soddisfazione affermando che "il castello accusatorio costruito nei confronti dei tre marocchini oggi subisce un significativo colpo alle fondamenta. Sappiamo che la battaglia non sara' facile, trattandosi di un processo per molti versi delicato e complesso, ma continueremo a batterci in tutte le sedi per sostenere le ragioni dei nostri assistiti, i quali, con il terrorismo, non hanno davvero nulla a che fare". I due Garouan e Dahhaky, sono finiti in carcere per decisione del giudice distrettuale per le indagini preliminari di Catanzaro, Emma Sonni, che ha emesso il relativo provvedimento cautelare su richiesta dei sostituti procuratori della Repubblica titolari del caso, Elio Romano e Carlo Villani. Per i tre marocchini - che nel corso dell'interrogatorio di garanzia si sono avvalsi della facolta' di non rispondere - le accuse formulate dagli inquirenti sulla scorta delle indagini condotte dai poliziotti della Digos di Catanzaro parlano di presunte attivita' di addestramento alle azioni violente con finalita' di terrorismo, radicalizzazione e proselitismo nei confronti di appartenenti alle comunita' islamiche, poiche', secondo gli inquirenti, utilizzavano la rete internet per procacciarsi e diffondere documenti multimediali riguardanti l'uso di armi ed esplosivi, e software per il sabotaggio dei sistemi informatici.