Vicenda Abramo Crotone, UGL: riassunzione con riduzione salariale inaccettabile
“Nel corso di un incontro tenutosi nel pomeriggio di ieri la società Abramo C.C. ha ribadito la sua volontà di procedere con gli adempimenti relativi alla procedura di licenziamento di 107 lavoratori sul sito di Crotone impegnati nella gestione della commessa “Roma Capitale” per la quale si è aggiudicata la gara la Cooperativa di Servizi ACAPO.” - Lo comunica in una nota stampa Pierpaolo Pisano, Segretario Regionale UGL Telecomunicazioni -
“Durante incontro nazionale del 16 settembre la ACAPO – si legge - ha riferito alle Segreterie Nazionali delle Organizzazioni Sindacali di voler assumere i dipendenti di Crotone rispettando il criterio della territorialità ma non applicando il Contratto Nazionale delle Telecomunicazioni. Ciò comporterebbe una riduzione salariale e la perdita di diversi istituti disciplinati dal contratto di settore delle Telecomunicazioni. Tutto ciò è stato ritenuto dalla UGL Telecomunicazioni inaccettabile.”
“Ancor più – si legge - facendo riferimento al fatto che il caso riguardante la commessa “Roma Capitale” rischierebbe di diventare un precedente molto pericoloso nell’ambito del settore delle Tlc. Settore sul quale e per il quale, nonostante coinvolga 80 mila addetti in Italia, sta diventando sempre più difficile cercare di frenare le “pulsioni” di alcuni attori che vi operano. La battaglia vinta dalle Organizzazioni Sindacali e dai Lavoratori dell’intero comparto, relativa alla applicazione delle clausole sociale con rispetto della territorialità e con garanzia dei livelli retributivi sanciti dal Contratto di Settore, diverrebbe vana qualora passassero le condizioni e le proposte avanzate dalla ACAPO.”
“Oltre agli attori coinvolti in questa delicata trattativa – si legge infine - ci sono molti “spettatori” nel settore che, a secondo degli esiti, potrebbero orientare le loro decisioni scegliendo strade più semplici per loro e con meno tutele salariali e di diritti per i lavoratori. Riteniamo che tutto ciò sia assolutamente dannoso e pericoloso per i lavoratori e le loro famiglie.
Per queste ragioni auspichiamo un intervento immediato del Ministero del Lavoro, già più volte sollecitato ad aprire un tavolo di confronto nazionale che possa “blindare” le battaglie vinte negli ultimi anni consentendo all’intero comparto di non essere affossato dalle tentazioni di ribasso dei costi ed ai lavoratori di Crotone di poter continuare a svolgere con serenità e professionalità il lavoro fatto negli anni.”