Vertenza Abramo Cc, lavoratori ancora a rischio. Slc-Ggil: “la battaglia continua”
Nella giornata di ieri le segreterie di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil e le Rsu si sono riunite per il secondo incontro con il management dell’Abramo Costumer Care per un esame sulla procedura di licenziamento collettivo che impatta i 107 lavoratori crotonesi della commessa “Roma Capitale”.
L’azienda dichiara che al momento hanno accettato la proposta di aCapo 13 lavoratori, che avendo già presentato le dimissioni volontarie ad Abramo, vengono automaticamente esclusi dalla procedura di licenziamento. A questi potrebbero aggiungersi altri 26 lavoratori che, dalle risultanze aziendali, sembrerebbe abbiano ufficialmente manifestato la disponibilità ad accettare la proposta di aCapo. Se questo si verificasse realmente rimarrebbero impattati dalla procedura di licenziamento collettivo circa 65/70 persone. Sulla base di questi numeri, la direzione aziendale ha confermato di voler proseguire la procedura di licenziamento collettivo, ribadendo che, con la perdita della commessa ed i cali di volumi diffusi, non esistono spazi all’interno del perimetro aziendale per ricollocare i lavoratori.
“In merito al cambio di appalto -afferma la Slc Cgil Calabria - continueremo insieme ai lavoratori la battaglia per la dignità, come spesso abbiamo affermato, le professionalità vanno pagate. Abbiamo manifestato davanti alla prefettura di Crotone, al palazzo comunale della città, siamo andati in pullman fino a Roma e non ci fermeremo. Abbiamo richiesto un incontro al Presidente del Consiglio ed interesseremo anche il neo sindaco di Crotone e la Regione Calabria, colpevolmente assente in questa vertenza importantissima per Crotone, per la Calabria e per tutto il settore delle Telecomunicazioni. In merito alla procedura di licenziamento collettivo ribadiamo, se l'azienda deciderà di portarla fino in fondo, stiamo già valutando con i nostri legali eventuali profili di illegittimità per poter salvaguardare ogni posto di lavoro sul territorio crotonese”.
La riunione è stata aggiornata al 15 ottobre, giorno in cui scadono i 45 giorni previsti per legge dalla consultazione sindacale.