Cosche del lametino, confiscati i beni a “u niuru”: sigilli a immobili per 350mila euro
Beni per un valore di circa 350 mila euro sono stati confiscati stamani dai finanzieri di Catanzaro ad un soggetto che è ritenuto un esponente della ‘ndrangheta lametina.
Si tratta in particolare di Vincenzo Torcasio, meglio noto come “u niuru”, soggetto che secondo gli inquirenti graviterebbe da molti anni nel contesto prima dei clan Cerra-Torcasio-Gualtieri e poi dei Giampà, e già condannato nell’ambio del processo “Perseo” (QUI).
La confisca, decretata dal Tribunale di Catanzaro, rappresenta l’epilogo delle indagini economico-finanziarie eseguite dalle Fiamme Gialle della città della Piana e finalizzate ad individuare e recuperare patrimoni illeciti accumulati dai soggetti sospettati di appartenere appunto alla criminalità mafiosa.
La peculiarità di queste indagini è stata propria quella di ricondurre gli immobili cautelati nella disponibilità di Torcasio, sebbene fossero intestati formalmente a presunti prestanome.
Gli accertamenti patrimoniali e reddituali, svolti per un vasto arco temporale, hanno evidenziato che i beni fossero di un valore sproporzionato rispetto agli esigui redditi dichiarati e alla capacità economica lecita della sua famiglia. La loro acquisizione appare, dunque, ingiustificata.
L’indagine ha portato ad un solido quadro indiziario alla luce del quale, nel 2019, era già scattato il sequestro (QUI). I sigilli sono dunque scattati per un terreno con annesso un fabbricato di tre piani, a Lamezia Terme, e adibito ad abitazione principale del nucleo familiare dello stesso Torcasio.
La misura - eseguita dai finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro, coordinati dal Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri e dall’Aggiunto Vincenzo Capomolla - è stata disposta dal Tribunale del capoluogo su richiesta del Procuratore Distrettuale Antimafia.