Lamezia, Vincenzo Chindamo intervistato nell’aula bunker: protestano alcuni avvocati
Inatteso fuoriprogramma questa mattina presso l’aula bunker di Lamezia Terme, dove si sta svolgendo l’udienza in merito al processo Rinascita-Scott. Questa mattina infatti era presente anche Vincenzo Chindamo, fratello dell’imprenditrice di Laureana di Borrello Maria Chindamo, scomparsa nel nulla nel 2016, assieme ad una troupe televisiva alla quale stava rilasciando un’intervista.
Una presenza che evidentemente non è stata gradita, quanto meno dagli avvocati difensori di alcuni imputati, che hanno apertamente manifestato il loro dissenso protestando contro la sua presenza. Il motivo sarebbe da addurre all’inopportunità di effettuare riprese ed interviste in apertura di udienza: ma è stato lo stesso presidente del collegio giudicante, Brigida Cavasino, ha ribadire che le riprese in aula sono autorizzate, e che solo la diffusione delle immagini è vincolata alla fine del procedimento.
Dal canto suo, Vincenzo Chindamo si è detto “profondamente amareggiato, perchè l’intervista è stata effettuata ben prima dell’inizio dell’udienza, tra l’altro in un momento in cui in aula c’erano pochissime persone. Tra l’altro, nel processo in questione non è trattata alcuna situazione che riguarda la scomparsa di mia sorella e pertanto fatico realmente a comprendere la motivazione che ha addotto gli avvocati ad avanzare dei rilievi così marcati”.
Chindamo avrebbe rilasciato un’intervista per un documentario girato da Jacques Charmelot, che sarà trasmesso su Disney+ con un focus sulla ‘ndrangheta. A seguito dell’evento, si sono dissociati sia Antonio De Bernardo, pm della Dda di Catanzaro, sia l’avvocato Giovanna Fronte, parte civile. La stessa si domanda “quanto fanno paura le parti offese?”, ricordando che “senza di loro i processi non iniziano neppure”.