Osservatorio sulla violenza di genere, le associazioni chiedono verità per Maria Chindamo
Chiedono verità e giustizia per Maria Chindamo le associazioni e Libera Calabria. E hanno deciso di farlo con un sit in organizzato per lunedì 6 maggio alle 11 proprio davanti a quel cancello della sua azienda agricola quando nelle prime ore del mattino Maria è stata aggredita da una o più persone.
Osservatorio e Libera chiedono che si rompa il muro del silenzio e dell’omertà che si è creato intorno a questa vicenda. L’appello è rivolto a chi sa perché collabori alle indagini per permettere , come chiedono i familiari, di potere avere almeno una tomba sulla quale andare a pregare, per riprendersi di questi anni vissuti col fiato sospeso, anni in cui hanno dovuto convivere con quel senso di assenza e con il dolore, con la consapevolezza che il delitto d’onore non è solo un ricordo lontano, ma senza perdere mai la calma, senza dire mai una parola d’odio, ma seminando amore e riconciliazione.
La richiesta avverrà con i tre figli ed al fratello che in questi tre anni non hanno mai smesso di ricordarla e di chiedere verità e giustizia. “Di lei - scrivono le associazioni - rimangono solo tracce di sangue sul suo Suv bianco e sul muretto della proprietà, insieme alle ciocche dei suoi bellissimi capelli neri. In questi tre anni nessuno avrebbe visto o sentito niente. Solo silenzio intorno a questa famiglia che, tuttavia, non si è arresa, che non ha mai perso la fiducia nello Stato, che ha continuato anche andando nelle scuole, nelle TV locali e nazionali e in tutte le occasione offertagli per testimoniare la loro fede nella giustizia e nella legalità, portare una messaggio d’amore, chiedere non vendetta ma giustizia”.