Scomparsa Maria Chindamo: il caso non è chiuso, continuano le ricerche a Limbadi
Non si fermano le attività di ricerche per mil “caso Chindamo” (LEGGI). Ieri e nella settimana scorsa i Carabinieri della Compagnia di Tropea, insieme ai colleghi del Ris, il Reparto investigazioni Scientifiche di Messina, hanno eseguito una serie di battute in località Montalto di Limbadi.
Sotto l’egida della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, i militari – coadiuvati dai cani molecolari della Polizia di Stato - hanno verificato l’eventuale presenza di tracce sui terreni dell’area che possano ulteriormente supportare le attività di ricerca svolte finora.
In questo senso, i Carabinieri sono stati aiutati dai mezzi meccanici dei Vigili del Fuoco del capoluogo al fine di individuare eventuali ulteriori elementi anche nel sottosuolo della zona in cui, nel 2016, è avvenuta la scomparsa di Maria Chindamo.
IL CASO
La sua auto, un fuoristrada, venne ritrovata il giorno dopo, il 6 di maggio, a Montalto di Nicotera, nel vibonese, e al suo interno gli investigatori repertarono delle tracce di sangue.
Sul caso la Procura di Vibo aprì un’inchiesta - facendo scattare anche diverse perquisizioni - per l’ipotesi di reato di omicidio, sequestro di persona e occultamento di cadavere (LEGGI).
Sul caso si sono riaccesi i riflettori una settimana fa quando è comparsa una lettera arrivata al legale della famiglia della donna, Nicodemo Gentile (LEGGI). Nella missiva sono state riportate delle indicazioni precise sulla scomparsa della Chindamo, così come l’eventuale movente e il luogo dove si troverebbe il suo corpo.