Omicidio Bruzzese: i presunti responsabili restano in carcere
Convalidato dal gip il fermo dei presunti responsabili dell’omicidio di Marcello Bruzzese, assassinato nel pomeriggio del santo giorno di Natale del 2018, nel centro storico del di Pesaro, con diversi colpi di calibro 9 esplosi davanti alla sua casa (QUI).
La svolta alle indagini, partite subito dopo il fatto di sangue, è arrivata circa una settimana fa (QUI) ed ha portato al fermo di V.R., T.M., C.F., ritenendoli gli organizzatori ed esecutori del delitto, nonché di L.V., anch’egli indagato come presunto partecipe dei Crea, e che nel corso del tempo avrebbe intrattenuto delle strette relazioni con il boss Teodoro (cl. 39).
Per gli arrestati - che si trovano ristretti in carcere da più di una settimana e dovranno restarci - l’accusa è di aver agito a sistema della ‘ndrangheta, nonché di detenzione di armi da guerra, armi che sarebbero servite per uccidere Bruzzese, fratello del collaboratore di giustizia Biagio Girolamo, anch’egli tra l’altro caduto vittima - a metà degli anni ‘90 - di un agguato di ‘ndrangheta, a Rizziconi, nel reggino, da cui però riuscì a salvarsi. Caddero invece il padre ed il cognato.
Il vasto compendio probatorio raccolto dalle attività condotte dal Ros dei Carabinieri, ha portato a circoscrivere il presunto movente dell’omicidio, appunto, nella vendetta trasversale della cosa, per la decisione di Girolamo Biagio Bruzzese, nel 2003, di collaborare con la giustizia.