Seminara, si nascondeva in un vano nel sottoscala dietro ad un armadio. Arrestato latitante
Si nascondeva in un vano nel sottoscala della sua abitazione, un nascondiglio camuffato da un armadio a muro dotato di guida scorrevole.
È finita così la latitanza del 51enne Saverio Laganà, arrestato l’11 ottobre dagli agenti della Polizia del commissariato di Palmi.
L’uomo è accusato del tentato omicidio di un pluripregiudicato, avvenuto lo scorso maggio in una piazza di Seminara. A seguito dell’episodio gli agenti, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, hanno avviato le indagini e nonostante l’ambiente sociale ostile del territorio sono comunque riusciti a individuare e arrestare il presunto responsabile.
Un risultato ottenuto grazie alla collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria.
Il 51enne, ritenuto elemento di spicco di una cosca di ‘ndrangheta della zona, è stato più volte sottoposto alla sorveglianza speciale, ed è stato già destinatario di un provvedimento di confisca di diversi beni immobili, per un valore complessivo di circa 500 mila euro, emesso nel 2017 (QUI) dal Tribunale del capoluogo dello stretto, dopo una indagine svolta dalla Divisione Anticrimine della Questura locale.
Inoltre è noto alle forze dell’ordine per i reati di detenzione e porto abusivo di armi, detenzione ai fini di spaccio di stupefacente, resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale.
Il ricercato è stato inoltre coinvolto in due inchieste antimafia. Nella prima, denominata “Topa”, dal nome di una località reggina (QUI), sarebbe emerso che facesse parte di un’associazione a delinquere di stampo mafioso infiltrata nell’ambito delle elezioni amministrative del Comune di Seminara del 2007.
In base alle seconda indagine, nota come “Artemisia” (QUI), sarebbe stato parte attiva nella faida tra le cosche di Seminara, oltre ad aver partecipazione a un omicidio del 2007.
Al termine delle formalità il 51enne è stato portato nel carcere di Palmi a disposizione dell’autorità giudiziaria.