Torna in carcere Giancarlo Pittelli: chiede aiuto al ministro mentre è ai domiciliari
Non è passato neppure un mese dall'ultima scarcerazione di Giancarlo Pittelli, avvenuta a metà novembre scorso quando passò per l'ennesima volta ai domiciliari (LEGGI).
Ma per lui si sono riaperte le porte del carcere: la Procura di Catanzaro ha chiesto un aggravamento della misura cautelare, a seguito di una indiscrezione proveniente direttamente da Palazzo Chigi.
L'avvocato - coinvolto in due importanti processi, Rinascita Scott (QUI) e Mala Pigna (QUI) - avrebbe infatti scritto una lettera alla ministra per il Sud, Mara Carfagna, chiedendo il suo aiuto.
"Aiutami in qualunque modo" avrebbe chiesto testualmente Pittelli nella missiva inoltrata lo scorso ottobre, lasciando persino il numero di cellulare della moglie per poter comunicare più agevolmente. Lo stesso poi si sarebbe difeso dalle accuse che gli vengono mosse, nel tentativo di dimostrare la sua estraneità ai fatti.
Peccato però che la richiesta di aiuto si sia trasformata in un boomerang: la segreteria della ministra ha girato la lettera all'ispettorato di Palazzo Chigi, che ha subito trasmetto il tutto alla Squadra Mobile: Pittelli infatti avrebbe scritto la lettera (e dunque chiesto testualmente "aiuto") mentre si trovava agli arresti domiciliari nel bel mezzo di processo, e non avrebbe dovuto avere contatti esterni.
La vicenda è dunque finita sul tavolo della Procura di Catanzaro, che ha così chiesto l'aggravamento della misura. Richiesta accolta dal collegio del Tribunale di Vibo Valentia, che ha così disposto un nuovo trasferimento in carcere vista "l'insufficienza" dei domiciliari, e dato il presunto tentativo di manipolare, in qualche modo, l'andamento del processo.