Condizioni di salute incompatibili con il carcere: Giancarlo Pittelli torna ai domiciliari
Continua l'epopea di Giancarlo Pittelli: dopo l'annunciato sciopero della fame e le deposizioni nel corso della sua prima udienza, l'avvocato rimasto coinvolto nei processi Rinascita-Scott (QUI) e Mala Pigna (QUI) vede cambiare nuovamente il suo regime detentivo, passando dal carcere ai domiciliari.
Negli ultimi mesi la sua detenzione aveva alimentato ampi dibattiti anche a livello nazionale, con tanto di una raccolta firme - sottoscritta da oltre 1.500 persone - per chiederne la scarcerazione.
Pittelli era tornato in carcere per aver scritto una lettera di aiuto a Mara Carfagna, nella quale si proclamava innocente e chiedeva alla ministra di "fare qualunque cosa" per aiutarlo.
Comportamento questo incompatibile con la detenzione domiciliare, che ha spalancato così le porte del carcere di Melfi. Tuttavia la difesa si è focalizzata sulla condizione di salute dell'avvocato, precaria e preoccupante, al punto tale che i giudici, considerata anche la buona condotta, hanno deciso di permettergli di tornare nella sua abitazione di Catanzaro.