Droga: operazione “Pony express”, a fine maggio sentenza rito abbreviato

Catanzaro Cronaca

È prevista per il prossimo 31 maggio la sentenza nei confronti delle 48 persone che hanno chiesto il giudizio abbreviato nell'ambito del procedimento nato dalla maxi inchiesta antidroga sfociata nell'operazione "Pony express", scattata all'alba del 18 dicembre 2009, che ha stroncato un fiorente traffico di stupefacenti attivo tra il quartiere Scampia di Napoli e Catanzaro. Oggi hanno avuto inizio le arringhe dei numerosi difensori, che proseguiranno secondo un calendario fissato dal giudice dell'udienza preliminare distrettuale Livio Sabatini, e che prevede udienza il 21 aprile, e poi il 3, 17 e 19 maggio, ed infine il 31 maggio per le decisioni. Lo scorso 5 aprile il pubblico ministero Paolo Petrolo ha concluso la sua requisitoria chiedendo di condannare quarantasei persone a pene comprese tra i venti ed i tre anni di carcere, e di assolverne due. Associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e vari episodi di spaccio, nonché l'associazione armata - dal momento che nel corso delle indagini sono stati sequestrati anche fucili, pistole e munizionamento - le accuse a vario titolo contestate dalla pubblica accusa nell'ambito dell'inchiesta, partita dopo la morte di un giovane, Vincenzo Gallelli, rinvenuto cadavere a Satriano (Cz) per un mix letale di droga. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, lo stupefacente viaggiava sulla direttrice Napoli-Catanzaro, oppure su quella Napoli-Catania. Due coniugi di Scampia, Fortunato Castaldo e la moglie Rosa Alterio, sarebbero stati i fornitori ufficiali della droga, principalmente eroina, ma anche e soprattutto uno scarto di quest'ultima, il Kobrett, comprati a 12 o 13 euro e rivenduti a 40 o 50 euro. L'affare era vantaggioso al punto che anche un gruppo criminale di Catania si sarebbe inserito nel giro, utilizzando lo stesso metodo di rifornimento, e cioè corrieri che facevano la spola tra Napoli la Calabria e la Sicilia, in auto, in treno, e con qualunque altro mezzo che potesse passare inosservato - da qui il nome in codice dell'operazione -. Per quanto riguarda il capoluogo calabrese, il narcotraffico sarebbe stato in mano a quattro bande, facenti capo in prevalenza a rom, e precisamente ai Passalacqua, Berlingieri, Critelli e Raffaele. Per altri dieci indagati e' in corso il processo dibattimentale davanti al tribunale collegiale di Catanzaro, che riprenderà il 13 maggio.