Droga: operazione “Pony express”, dieci rinvii a giudizio

Catanzaro Attualità

Si e' conclusa con il rinvio a giudizio di tutti e dieci gli indagati per cui era in corso, oggi a Catanzaro, l'udienza preliminare seguita alla maxi inchiesta antidroga sfociata nell'operazione nome in codice "Pony express", scattata all'alba del 18 dicembre scorso, che ha stroncato un fiorente traffico di stupefacenti attivo tra il quartiere Scampia di Napoli e Catanzaro.

Il giudice distrettuale Livio Sabatini, accogliendo la richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, ha mandato sotto processo V.L., 32enne nato Napoli e residente a Catanzaro, Maria Berligieri 44 anni di Catanzaro, Massimo Bubba 36 anni di Caraffa, Alison Macri' 23 anni di Catanzaro, Pantaleone Mamone 57 nato a Limbadi e residente a Catanzaro, Antonio Passalacqua inteso "Gianluca" 34 anni di Catanzaro, Immacolata Veneziano 31 anni di Catanzaro, Yukun Gao, 42 anni, Domenico Carmelo Di Benedetto 52 di Catania, e Raoul Gualtieri, 47 anni.

Il processo a loro carico avra' inizio il 22 marzo davanti al tribunale collegiale di Catanzaro (nel collegio difensivo figurano gli avvocati Anselmo Mancuso, Antonio Ludovico, Simona Longo, Raffaele Fioresta, Nerina Chimirri).

Saranno celebrati a partire dal 5 aprile prossimo, invece, i 48 giudizi abbreviati (che in caso di condanna comportano lo sconto di pena di un terzo su quella da irrogare) chiesti dai rimanenti indagati: Domenico Viscomi, 36 anni, Marco Abbruzzo 29 di Davoli Marina (Cz), Rosa Alterio 40 di Napoli, Juri Bartolotti 34 di Soverato, Roberto Berlingieri 24 di Catanzaro, Silvano Berlingieri 37 di Catanzaro, Ernesto Bertucci 29 di Davoli, Tiziana Bruno 25 di Rossano, Adalberto Candido 39 di Catanzaro, Pasquale Cappellano 38 di Catanzaro, Fortunato Castaldo 40 di Napoli, Domenico Contarini 38 di Catania, Vittorio Cristofaro 41 di Satriano, Alessandro Critelli 32 di Catanzaro, Fabrizio Santo Critelli 22 di Catanzaro, Stefano Critelli 34 di Catanzaro, Shara Cuoci 22 di Soverato, Alessandro De Luca 35 di Catania, Gino De Zerbi 25 di Catanzaro, Giuseppe Di Mauro 39 di Catania, Anna Latelli 26 di Lamezia Terme, Antonio Longo 32 di Davoli, Stefano Longo 20 di Soverato, Marianna Mamone 23 anni di Catanzaro, Antonio Mancuso 28 di Catanzaro, Gianluca Manno 30 di Caulonia, Antonino Nicolosi 32 di Catania, Giuseppe Notaro 23 di Soverato, Antonio Passalacqua inteso "Tonino" 24 di Catanzaro, Francesco Passalacqua inteso "Franco" 28 di Catanzaro, Romina Passalacqua 34 di Catanzaro, Mirko Pironaci 24 di Montepaone Lido. Romano Ponzo 38 nato a Napoli e residente a Petrizzi, Giuseppe Posella 24 di Catanzaro, Angelo Raffaele 35 di Catanzaro, Claudio Raffaele 44 di Catanzaro, Vittorio Raffaele 28 di Catanzaro, Alessandro Rotella 28 di Satriano, Pasquale Rotundo 21 di Catanzaro, Giuseppe Scerbo 32 di Satriano, Antonio Silipo 47 di Catanzaro, Pietro Silipo 21 di Catanzaro, Gianluca Spadea 28 di Gasperina, Giovanna Tassone 29 di Catanzaro, Pietro Tavano 40 di Soverato, Giuseppe Turcomanni 24 di Soverato e Domenico Mancuso 29 di Filandari, e Sergio Lo Castro 45 di Catania.

Associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e vari episodi di spaccio, nonche' l'associazione armata - dal momento che nel corso delle indagini sono stati sequestrati anche fucili, pistole e munizionamento - le accuse a vario titolo contestate dalla pubblica accusa nell'ambito dell'inchiesta, partita dopo la morte di un giovane, Vincenzo Gallelli, rinvenuto cadavere a Satriano (Cz) per un mix letale di droga. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, lo stupefacente viaggiava sulla direttrice Napoli-Catanzaro, oppure su quella Napoli-Catania.

Due coniugi di Scampia, Fortunato Castaldo e la moglie Rosa Alterio, sarebbero stati i fornitori ufficiali della droga, principalmente eroina, ma anche e soprattutto uno scarto di quest'ultima, il Kobrett, comprati a 12 o 13 euro e rivenduti a 40 o 50 euro.

L'affare era vantaggioso al punto che anche un gruppo criminale di Catania si sarebbe inserito nel giro, utilizzando lo stesso metodo di rifornimento, e cioe' corrieri che facevano la spola tra Napoli la Calabria e la Sicilia, in auto, in treno, e con qualunque altro mezzo che potesse passare inosservato - da qui il nome in codice dell'operazione -. Per quanto riguarda il capoluogo calabrese, il narcotraffico sarebbe stato in mano a quattro bande, facenti capo in prevalenza a rom, e precisamente ai Passalacqua, Berlingieri, Critelli e Raffaele.