Droga: traffico Scampia-Catanzaro, 1 condanna e 7 assoluzioni
Una condanna, un non luogo a procedere per intervenuto giudicato e sette assoluzioni sono state sentenziate oggi dal tribunale di Catanzaro nei confronti di nove imputati coinvolti nella maxi inchiesta sfociata nell'operazione nome in codice "Pony express", scattata all'alba del 18 dicembre 2009, xontro un presunto traffico di stupefacenti attivo tra il quartiere Scampia di Napoli e Catanzaro.
Al termine del processo dibattimentale, i giudici (presidente Adriana Pezzo, a latere Giovanna Mastroianni e Barbara Fatale) hanno parzialmente condannato V.L. - contestualmente assolto per alcuni capi d'accusa -, cui è stata inflitta una pena di 1 anno e 3 mesi di reclusione e 4.500 euro di multa, con concessione della sospensione condizionale (il pm aveva chiesto una condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione e 20.000 euro di multa); dichiarato il non doversi procedere per Antonio Passalacqua per intervenuto giudicato (chiesti 4 anni e 18.000 euro).
Completamente assolti Maria Berlingieri (per la quale il pm aveva chiesto 12 anni); Alison Macri' (chiesti 4 anni 6 mesi e 20.000 euro); Pantaleone Mamone (chiesti 12 anni), e inoltre Massimo Bubba, Immacolata Veneziano, Yucun Gao, Raoul Guatteri (per loro anche il pm aveva chiesto l'assoluzione). I nove imputati sono stati rinviati a giudizio il 17 dicembre del 2010, quando il giudice distrettuale dell'udienza preliminare, Livio Sabatini, accogliendo la richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, li ha mandati sotto processo.
Altri 48 imputati di "Pony express", invece, hanno scelto i giudizi abbreviati che il 31 maggio 2011 si sono conclusi con sette assoluzioni totali e quarantuno condanne, cui è seguita, il 20 settembre 2012, la pronuncia della Corte d'appello che ha sentenziato due assoluzioni, diciassette sconti di pena, l'annullamento della prima sentenza per incompetenza territoriale nei confronti di tre imputati, e la conferma delle restanti diciotto condanne.
Associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e vari episodi di spaccio, nonchè l'associazione armata - dal momento che nel corso delle indagini sono stati sequestrati anche fucili, pistole e munizionamento - le accuse a vario titolo contestate dalla pubblica accusa nell'ambito dell'inchiesta "pony express", partita dopo la morte di un giovane, Vincenzo Gallelli, rinvenuto cadavere a Satriano (Cz) per un mix letale di droga. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, lo stupefacente viaggiava sulla direttrice Napoli-Catanzaro, oppure su quella Napoli-Catania.
Due coniugi di Scampia, Fortunato Castaldo e la moglie Rosa Alterio, sarebbero stati i fornitori ufficiali della droga, principalmente eroina, ma anche e soprattutto uno scarto di quest'ultima, il Kobrett, comprati a 12 o 13 euro e rivenduti a 40 o 50 euro. L'affare era vantaggioso al punto che anche un gruppo criminale di Catania si sarebbe inserito nel giro, utilizzando lo stesso metodo di rifornimento, e cioè corrieri che facevano la spola tra Napoli la Calabria e la Sicilia, in auto, in treno, e con qualunque altro mezzo che potesse passare inosservato - da qui il nome in codice dell'operazione -.
Per quanto riguarda il capoluogo calabrese, il narcotraffico sarebbe stato in mano a quattro bande, facenti capo in prevalenza a rom, e precisamente ai Passalacqua, Berlingieri, Critelli e Raffaele. (AGI)