Omicidio Marincolo. In Appello pena ridotta a 30anni per i presunti assassini
La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha ridotto a trent’anni di carcere la pena inflitta a Mario Attanasio, Umile Miceli, Giovanni Abbruzzese e Carlo Lamanna, tutti accusati dell’omicidio di Francesco Marincolo (QUI), meglio noto come “Francu u biondo”, soggetto che era ritenuto vicino alle famiglie storiche della criminalità cosentina, ammazzato quattordici anni fa, era il 28 luglio del 2004, a colpi d’arma da fuoco, in via Lanzino a Cosenza, mentre era in auto con l’amico Adriano Moretti.
I quattro - che erano stati infatti condannati all’ergastolo nel processo con rito abbreviato celebrato davanti al Gup di Catanzaro nel maggio del 2020 (QUI) - furono arrestati a distanza di 14 anni dal fatto di sangue, esattamente il 13 luglio del 2018 (QUI).
L’ipotesi degli inquirenti fu che con l’omicidio di Marincolo i gruppi criminali cosentini avessero raggiunto una pax mafiosa che avrebbe previsto un patto di non belligeranza e un’equa spartizione dei guadagni illeciti tra le stesse cosche.
Ricostruzioni che furono confermate anche dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e condussero a ritenere che l’esecutore materiale del delitto fosse stato Michele Bruni (poi deceduto nel 2011), che dopo aver affiancato la vettura de “U biondo” con una moto guidata da Lamanna, moto poi risultata rubata.
L’ipotesi degli inquirenti è che il movente sarebbe stato dunque ritracciabile oltre che nella volontà di affermare la supremazia criminale della cosca di appartenenza, nella vendetta di Bruni contro i clan avversi (con Marincolo che era l’unico elemento di spicco non detenuto) considerati i responsabili, tra gli altri, dell’omicidio del padre, Francesco, ucciso nel luglio del 1999, e di Antonio Sena, fatto fuori l’anno dopo, nel maggio del 2000.
Attanasio era accusato di aver dato appoggio logistico all’esecuzione dell’agguato; Miceli, invece, avrebbe funto da “palo” mentre Abbruzzese, ritenuto elemento di spicco del clan degli “zingari”, avrebbe deciso la morte di Marincolo e Lamanna ne sarebbe stato infine l’esecutore materiale insieme a Bruni.