Cosca Pesce, secondo annullamento della Cassazione nel processo All Inside

Calabria Cronaca
L'operazione All Inside del 2010

Vi sarebbe un “deficit motivazionale da parte della Corte d’Appello di Reggio Calabria” dietro all'odierna sentenza della Corte di Cassazione in merito all'operazione All Inside (QUI), che nel 2010 portò all'arresto di 30 persone ritenute vicine o intranee alla cosca Pesce di Rosarno.

Nello specifico l'annullamento riguarda il riconoscimento dell'aggravante della recidiva, e riguarda cinque imputati: Francesco D’Agostino, Giuseppe Filardo, Domenico Fortugno, Domenico Leotta e Rocco Rao. In caso di conferma, tutti sarebbero prossimi all’espiazione della propria pena.

Inoltre, la Corte Suprema ha rideterminato la pena per Domenico Fortugno, portandola a 12 anni, mentre è stato prescritto il reato di intestazione fittizia a carico di Giuseppe Mazzeo.

Già con la precedente pronuncia con cui gli ermellini avevano definito il principale e corposo procedimento celebrato nei confronti della cosca, per alcuni imputati era stato disposto l’annullamento con rinvio della sentenza di condanna nella parte in cui per questi erano stati disposti consistenti aumenti di pena per effetto del riconoscimento dell’aggravante della recidiva, in assenza della necessaria motivazione.

Il Collegio difensivo è stato rappresentato dagli Avvocati Francesco Lojacono, Michele Novella, Fausto Bruzzese, Mario Santambrogio, Nicola Rao e Patrizio Cuppari.