Blitz antimafia in otto province italiane: 43 indagati anche a Crotone, Cosenza e Catanzaro

Crotone Cronaca

Un maxi blitz antimafia è scattato all’alba tra Crotone, Cosenza, Catanzaro, Potenza, Parma, Brescia, Milano e Mantova e che vede indagate 43 persone, a cui si contestano a vario titolo una sfilza di reati.

Si va dall’associazione di tipo mafioso, contestata a 22 coinvolti nell’inchiesta; all’associazione per delinquere, per nove persone; all’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravata dalle finalità mafiose, per tre degli indagati; passando dalla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, all’estorsione, all’illecita concorrenza con minaccia o violenza, all’omicidio, al trasferimento fraudolento di valori, al concorso esterno in associazione di tipo mafioso, alla turbata libertà degli incanti, alla corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, alla falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, allo scambio elettorale politico mafioso, fino alla truffa aggravata.

L’operazione - chiamata in codice "Glicine" - è condotta dai carabinieri del Ros con il supporto, in fase esecutiva, dei colleghi dei Comandi Provinciali delle otto città interessate, e dello Squadrone Eliportato Calabria. L’ordinanza cautelare è stata emessa dal Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo di regione.

I NOMI ECCELLENTI

Tra gli indagati, oltre a figure di riferimento dei Megna di Papanice, nel crotonese, spiccano nomi eccellenti della politica ma anche dell’imprenditoria regionale.

Si va infatti dall’ex governatore della Calabria, Mario Oliverio, al suo ex capo di gabinetto, Giancarlo Devona (oggi ai domiciliari), all’ex assessore regionale Nicola Adamo, passando per il leader dei Demokratici di Crotone, Enzo Sculco (finito ai domiciliari), e la figlia, l’ex consigliera regionale Flora Sculco.

Ed ancora, l’ex sindaco di Curinga, DomenicoMimmo” Pallaria, l’ex primo cittadino di Cirò Marina, Nicodemo Parrilla, ed il sindaco attuale di Rocca di Neto Alfonso Dattolo.

Tra gli imprenditori finiti sotto l’attenzione degli inquirenti anche i fratelli crotonesi Raffaele e Gianni Vrenna, titolari di importanti società nel settore della gestione ambientale, e alcune figure dirigenziali delle loro aziende.

LE MISURE

Sono così finiti in carcere: Francesco Aracri, Salvatore Aracri, Francesco Carioti, Cesare Carvelli, Antonio Corbisieri, Pietro Curcio, Maurizio Del Poggetto, Ulrich Mark Goke, Pantaleone Laratta, Roberto Lumare, Salvatore Lumare, Domenico Megna, Mario Megna, Pantaleone Megna, Rosa Megna, Enrico Moscogiuri, Luigi Nisticò, Sandro Megna Oliverio, Santa Pace, Domenico Pace, Gaetano Russo, Stefano Strini.

Ai domiciliari, invece, Rosario Arcuri, Giovanni Bello, Massimiliano Maida, Salvatore Panebianco, Mauro Prospero, Piero Talarico, Josef Wieser, Alessandro Frescura, Gustavo Vecchio, Giancarlo De Vona, Giuseppe Germinara, Vincenzo Sculco.

Obbligo di dimora per Giuseppe Aracri, Maria Luisa Lucente, Santino Torromino.

Sospensione dall'esercizio di pubblici uffici per Francesco Bennardo, Ambrogio Mascherpa, Francesco Masciari, Nicola Santilli.

Divieto di contattare la pubblica amministrazione per Antonio Laratta e Giovanni Mazzei

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