Glicine-Acheronte, conclusa l’udienza preliminare: polemiche sulle parti civili
È durata diverse ore l'udienza preliminare nell'ambito del processo Glicine-Acheronte (QUI), svolta nel corso del pomeriggio nell'aula bunker del Tribunale di Lamezia Terme.
Udienza durante la quale gli avvocati della difesa hanno più volte criticato la costituzione di parte civile delle istituzioni e di alcune associazioni, contestando presunte irregolarità rispetto ai dettami della riforma Cartabia.
Gli avvocati hanno inizialmente spiegato come circa una decina di imputati non avrebbero ricevuto regolare notifica in merito alla fissazione dell'udienza preliminare, permettendo così di stralciare la loro posizione.
Subito dopo, i penalisti avrebbero espresso diverse critiche proprio sugli atti di costituzione civile depositati dalla Regione Calabria, dal Comune di Crotone, dai Ministeri di Ambiente, Giustizia ed Interno e da parte di un'associazione antiusura.
In particolare questi atti non terrebbero conto delle disposizioni previste dalla riforma Cartabia: chi si costituisce parte civile, in buona sostanza, deve specificare quali sono i capi d'accusa e le condotte delittuose che lo spingono a costituirsi, presentando motivazioni dettagliate che, secondo i legali, non sarebbero state prodotte in nessun caso.
Richiesta inoltre la separazione del processo in più filoni, vista la presenza di alcuni imputati con capi d'accusa minori o comunque non riconducibili alla criminalità organizzata. Complessivamente, sono 126 gli indagati, 41 dei quali sottoposti a misure cautelari, e sono stati tutti rinviati a giudizio. La prossima udienza è stata fissata per il prossimo mercoledì 15 maggio, data in cui è prevista anche la requisitoria dei pubblici ministeri.