Omicidio Lisa Gabriele, sentenza d’assoluzione per Maurizio Abate
Nuovo colpo di scena nel processo per la morte di Lisa Gabriele, che a distanza di nove anni resta ancora senza un colpevole. Questo pomeriggio infatti il gup del Tribunale di Cosenza ha assolto l'unico indagato, l'ex poliziotto Maurizio Abate, coinvolto nella vicenda dopo la riesumazione del cadavere avvenuta nel 2018.
Un caso complicato, nato dal ritrovamento del cadavere della giovane - appena ventiduenne - accanto a degli psicofarmaci, delle bottiglie di superalcolici ed un biglietto di addio. Una scena che fece propendere sin da subito ad un suicidio, smentito solo a distanza di anni.
Questo perché nel 2018 un esposto anonimo presentato presso la Procura di Cosenza permise di attestare che nel corpo della vittima non vi erano tracce di alcool, nè di droghe o farmaci. Al contrario, risultò essere morta per soffocamento, provocato - si ipotizza - con un cuscino. Il corpo sarebbe stato adagiato solo successivamente nel bosco dove venne ritrovato.
In quel frangente a finire sotto accusa fù proprio Maurizio Abate, il quale, secondo l'accusa, aveva una relazione sentimentale con la giovane. Relazione che però si sarebbe dovuta interrompere per via della nascita del figlio dell'ex poliziotto, trovando la contrarietà della vittima.
Soddisfatti i legali difensori Francesco Muscatello e Marco Facciolla, che parlano di un "processo meramente indiziario e senza dubbio figlio dell'enorme attenzione mediatica sul caso". Nonostante lo scagionamento dal reato di omicidio, Abate è stato comunque condannato a 5 anni di reclusione per reati in materia di sostanze stupefacenti.