Un anno fa la tragedia di Cutro. Inaugurato il giardino di Alì, oasi del ricordo e simbolo d’umanità
La rabbia ha ormai lasciato spazio al ricordo, alla commozione, alle lacrime. Lacrime che si sono mescolate alla pioggia battente di queste ore che, violenta, è caduta sui visi dei presenti come altrettanto violenta è stata l’acqua del mare che in quella notte del 26 febbraio dell’anno scorso sì è portata via 94 vite (QUI) che credevano, per una volta, di avercela fatta: di essere arrivate in terra sicura.
E proprio a loro è stato dedicato l’omaggio della città di Crotone, tramutato in una piccola oasi verde all’ingresso del capoluogo, in via Miscello da Ripe, non a caso chiamata il “Giardino di Alì”, dal nome della più piccola vittima di quella sciagura che oggi riposa in pace nel cimitero locale e da subito divenuto il figlio di tutti i crotonesi.
Novantaquattro alberi piantati a ricordo delle novantaquattro vite spezzate ma che divengono anche simbolo ed invito all’accoglienza, all’umanità, al diritto alla vita.
Non a caso il sindaco Vincenzo Voce ha ricordato oggi, durante l’inaugurazione del giardino, che Crotone “ha saputo dimostrare accoglienza ed umanità, che è stata accanto ai familiari delle vittime, ha assistito i sopravvissuti, ha partecipato, in ogni modo ad un dolore collettivo, il dolore di una intera comunità”.
Lo ha fatto in modo semplice e spontaneo, anche con una preghiera o portando un fiore al PalaMilone diventato il luogo simbolo di questa tragedia, è stato lì che per giorni sono state ospitate le salme dei migranti morti sulla spiaggia di Steccato di Cutro.
Una cerimonia semplice quella di stamani, ma particolarmente emozionante e coinvolgente. Con le parole del primo cittadino che ha rimarcato l’impegno di tutti in quei giorni tristi per dare assistenza ai sopravvissuti, un conforto alle famiglie, un nome alle povere vittime del mare.
Il prefetto Franca Ferraro ha dedicato invece un pensiero a tutte le persone che soffrono mentre il vice sindaco Sandro Cretella - che ha curato l’allestimento del giardino - nel presentare le specie piantate (34 tamerici, 26 callistemon e altri 34 cespugli divisi fra corbezzoli e feijoa) ha espresso quale sia stata la volontà dell’ente: ovvero piante più alte per ricordare gli adulti scomparsi e le più piccole che fioriranno nei prossimi mesi in omaggio ai bambini.
Il giardino di Alì è sorto grazie alla disponibilità dell’autorità di sistema portuale e della Capitaneria di Porto, proprio all’ingresso della città, e con l’impegno degli uffici e degli operai comunali che hanno lavorato alacremente alla sua realizzazione.