‘Ndrangheta: processo inchiesta “Ghibli”, ascoltato pentito
E' stata la volta del pentito della 'ndrangheta crotonese Luigi Bonaventura, oggi, al processo per l'omicidio di Pasquale Nicoscia, avvenuto l'11 dicembre 2004 ad Isola Capo Rizzuto (Kr), che si sta celebrando davanti alla Corte d'assise di Catanzaro a carico di Fabrizio Arena, 30 anni, latitante, e Fiore Gentile, 49 anni, entrambi del Crotonese, imputati a seguito dell'inchiesta antimafia denominata "Ghibli". Chiamato come teste a carico degli imputati dal pubblico ministero, il collaboratore non ha tuttavia riferito alcun elemento che riguardasse direttamente l'omicidio, raccontando solo dell'auto che era stata rubata prima del delitto e che, secondo quanto venne a sapere, doveva essere usata "per qualcosa di importante". Oltre a Bonaventura in aula sono stati sentiti anche uno degli investigatori che svolsero le indagini, ed un tecnico della Telecom intervenuto a poca distanza dal luogo dell'omicidio. Poi il rinvio del processo al prossimo 8 giugno, per un'udienza che sara' dedicata all'audizione del consulente informatico Gioacchino Genchi. I due imputati, Fabrizio Arena e Fiore Gentile, sono stati rinviati a giudizio per l'omicidio Nicoscia lo scorso 17 aprile dal giudice dell'udienza preliminare distrettuale di Catanzaro, che ha contestualmente prosciolto Arena dall'accusa di tentato omicidio - in concorso con Nicolino Gioffre', 44 anni di Catanzaro, pure scagionato - ai danni di Domenico Bevilacqua, piu' noto come "Toro seduto" e considerato uno dei capi della criminalita' zingara catanzarese, uscito miracolosamente vivo da un agguato che avvenne a Catanzaro Lido il 4 aprile del 2005. Lo stesso Fabrizio Arena e' stato poi rinviato a giudizio davanti al Tribunale di Crotone per rispondere di associazione mafiosa assieme a diversi coimputati. Nel processo a carico di Arena e Gentile (difesi dagli avvocati Francesco Gambardella, Gregorio Viscomi e Saverio Loiero) per l'omicidio Nicoscia e' costituita parte civile la Provincia di Crotone.