‘Ndrangheta: processo a clan Pesce, chieste condanne per 126 anni
Il sostituto procuratore distrettuale antimafia Roberto Di Palma, a concluisione del processo con rito abbreviato, ha chiesto pene per 126 anni di carcere per i 13 imputati nel processo "All inside" contro presunti affiliati alla cosca Pesce di Rosarno. La requisitoria, tenuta davanti al gup di Reggio Calabria, si e' conclusa nella tarda mattinata di oggi. Per i due personaggi al vertice del clan, vale a dire Vincenzo Pesce, 52 anni,, e Francesco Pesce, di 33, il pubblico ministero ha chiesto 20 anni di carcere; 14 anni sono stati chiesti invece per Domenico Arena, 12 per Salvatore Consiglio e Claudio D'Agostino; 8 anni di reclusione sono stati invocati dalla procura per Elvira Mubaraskina, 6 per Lucio Aliberti, Eligio Auddino e Rocco Carbone. Per Giovanni Romano sono stati chiesti 4 anni di carcere; tre, infine, gli anni proposti per Francesca Zungri e Lidia Arena. Di Palma ha anche chiesto al gup, con riferimento ai due Pesce, ad Arena, Consiglio, Giovinazzo e Mubaraskina, la misura di sicurezza della casa di lavoro per un periodo minimo di 2 anni. Per D'Agostino, Carbone e Romano, invece, la liberta' vigilata per un minimo di due anni. Infine, il magistrato ha sollecitato la confisca dei beni gia' sequestrati: tra questi la societa' di calcio A.S. Rosarno e Interpiana Cittanova; un capannone industriale e un supermercato a Rosarno; un'autovettura Mercedes.