Convalidati gli arresti ai 5 rosarnesi affialiati al clan Pesce
Giornata di convalide e patteggiamenti per i 5 uomini che sabato scorso sono stati arrestati dai carabinieri a Rosarno, nel Reggino, nell'ambito di una operazione per la ricerca di latitanti legati alla cosca Pesce. Tre sono stati processati per direttissima davanti al giudice monocratico del Tribunale di Palmi, gli altri due sono comparsi davanti al gip per la convalida del fermo. Ad Antonio Elia, che risponde di furto aggravato di energia elettrica e del possesso di una carabina, e' stato convalidato l'arresto e ha patteggiato 10 mesi di reclusione e immediata scarcerazione; per il figlio Paolo Elia, che risponde solo di furto di energia elettrica, il giudice ha disposto l'obbligo di firma e la sua posizione sara' trattata il 21 settembre prossimo cosi' come richiesto da suo legale. L'ultimo che e' stato processato per direttissima e' Francesco Giovinazzo, che risponde di furto di energia elettrica e possesso di un fucile senza matricola. L'uomo ha patteggiato 1 anno e due mesi di reclusione ed e' stato scarcerato. Francesco Messina, 78enne, trovato in possesso di una pistola calibro 9 ed un fucile, e' comparso davanti al gip per essere interrogato. Per l'anziano il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari; Per quanto riguarda Giuseppe Consiglio, la difesa ha chiesto la rimissione in liberta' con l'obbligo di firma, o gli arresti domiciliari. Il gip si e' riservato di decidere.