Operazione Califfo, 14 arresti nel reggino. Colpita la cosca Pesce
I carabinieri di Reggio Calabria e il ROS stanno eseguendo un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della città dello stretto, nei confronti di 11 appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta dei Pesce di Rosarno, e ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso.
In coordinamento con la stessa operazione i militari di Gioia Tauro e gli agenti del commissariato locale di polizia, stanno invece operando un’ordinanza emessa dal Gip di Palmi e che dispone la custodia cautelare in carcere di tre familiari della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, "responsabili - secondo gli inquirenti - di concorso in maltrattamenti in famiglia e violenza o minaccia per costringere a commettere un reato nei confronti della predetta testimone di giustizia".
LE INVESTIGAZIONI, finalizzate alla ricerca del latitante Giuseppe Pesce, attuale reggente dell’omonima cosca rosarnese, hanno consentito di individuare i nuovi soggetti ai cui era stata affidata la direzione strategica ed operativa della stessa cosca, fortemente indebolita dall’incessante azione di contrasto condotta dall’Arma con le recenti operazioni.
“La misura eseguita oggi – affermano gli investigatori - si fonda su molteplici elementi di prova: il sequestro del “pizzino” scritto da Francesco Pesce; le dichiarazioni rese dalla testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola e dalla collaboratrice di giustizia Giuseppina Pesce; i riscontri derivanti dalle numerose intercettazioni telefoniche registrate nel corso delle indagini”.
Maggiori particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza che si terrà 11 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria dai Procuratori della Repubblica di Reggio e Palmi, Giuseppe Pignatone e Giuseppe Creazzo.