Reggio Calabria. Festa finale per “Tobia”
Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa della festa finale che si è svolta a Reggio Calabria di "Tobia. Famiglie e parole in viaggio"
Un forte appello “ai governanti a sostenere la famiglia”, e nel contempo l’esortazione ad “essere famiglia cristiana coerente e dare testimonianza concreta nella pratica quotidiana dell’amore di Gesù Cristo” è venuto dall’arcivescovo di Reggio Calabria, Vittorio Mondello, nella celebrazione eucaristica tenuta ieri – domenica 30 ottobre - nella giornata di chiusura del tour “Tobia. Famiglia e Parole in viaggio”. Tobia è un’iniziativa promossa dal Gruppo San Paolo, e dal Forum delle associazioni familiari che ha visto la cultura cattolica animare gioiosamente le piazze d’Italia ogni settimana da maggio fino a domenica scorsa, e così riportare la famiglia al centro della società. Nell’omelia tenuta nella Basilica Cattedrale il presule ha affermato infatti, che “se la famiglia va bene, anche la Nazione va bene e riesce a superare ogni crisi. Senza di essa difficilmente la Nazione potrà affrontare e superare le difficoltà economiche, del lavoro, dell’educazione dei figli”. Monsignor Mondello ha affermato che la presenza di Tobia nelle 15 piazze d’Italia è “una sveglia contro i tentativi di distruggere la famiglia per impiantare nuovi modelli di convivenza. La Chiesa ha sempre difeso marito moglie e figli. Le unioni di altro genere potranno godere di apposite legislazioni, ma non potranno mai chiamarsi famiglia”. Da qui l’esortazione alla testimonianza di fede coerente: “Non si nasce cristiani, ma lo si diventa attraverso piena adesione al disegno del Cristo amore”. L’arcivescovo ha quindi ripreso le parole del vangelo domenicale (capitolo 23, Matteo) che parla degli attacchi dei Farisei per fare odiare Gesù e perciò siedono nella cattedra di Mosè ergendosi a maestri: “fate quello che dicono loro, non fate quello che fanno loro”. Da qui la necessità di realizzare una vera coerenza tra fede e vita vissuta, e dunque, “rinnovare gli stili di vita, essere famiglia cristiana che indica al mondo il percorso per il bene della società tutta”. Il programma della cinque giorni di Tobia a Reggio Calabria, si è concluso con la presentazione del libro “La casa, la terra, gli amici”, di Massimo Camisasca, Rettore della “Fraternità San Carlo Borromeo”, Edizioni San Paolo, da parte di don Mimmo Martorano vicario episcopale per la cultura che ha dialogato con don Daniele Scorrano della “Fraternità San Carlo Borromeo”. Per l'appuntamento “La vita e’ l’arte dell’incontro” coordinata da Achille Cilea, sono intervenuti Nino Ficara che ha presentato le attività del Centro di Solidarietà A. Marvelli; Mariolina Zolea per la Comunità “La sorgente” ; Salvatore Borrelli per l’Associazione “Giovani, Coppie e Famiglie”; Angela Larizza per il “centro per la famiglia” di Reggio Calabria un servizio socio-educativo della Fondazione Calabria Etica; e Frate Stefano il Consorzio GOEL di imprese sociali di Gioiosa Jonica che ha illustrato tra l’altro, il successo che sta incontrando a livello internazionale il brand di moda “Cangiari”. A queste manifestazioni ha presenziato anche il presidente nazionale del Forum della Famiglia Francesco Belletti che ha manifestato soddisfazione per questa “straordinaria prima edizione di festa della cultura cattolica”, rinviando tutti all’Incontro Mondiale delle Famiglie con il Papa a Milano sul tema: “La famiglia: il lavoro e la festa”. In serata, presente un folto pubblico, nel suggestivo “villaggio della famiglia” allestito a Piazza Duomo, Tobia ha chiuso i battenti al ritmo delle musiche tratte dalle colonne sonore di George Gershwin e di Ennio Morricone magistralmente eseguite dalla banda “Città di Reggio Calabria” diretta dal maestro Roberto Caridi, accompagnata dalle letture curate dal drammaturgo Oreste Arconte, regista dell’Associazione culturale “Nuovo Giangurgolo”, e dalle poesie vernacolari di Giuseppe Ginestra. La formazione bandistica di recente costituzione, ma con un repertorio maturo e ricco di energia si è poi esibita in una fantasia di motivi della Grande Guerra e musiche della tradizione dei Bersaglieri, brani tratti dalla Carmen di Bizet, ed ha chiuso con una partecipata esecuzione dell’Inno d’Italia.