Legambiente Calabria ha incontrato la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo
Alla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ieri in visita in Calabria sul fiume Oliva, che ha voluto incontrare le ONG, come Legambiente Calabria abbiamo consegnato un rapporto sulle emergenze del nostro territorio.
“Abbiamo richiesto una forte azione politica ed attenzione da parte del Parlamento Europeo – ha dichiarato Francesco Falcone, Presidente di Legambiente Calabria - per sostenere la bonifica del fiume Oliva e la repressione del traffico dei rifiuti pericolosi che ha carattere nazionale ed internazionale come evidenziato nel caso dell’affondamento delle navi dei veleni e come dimostrato dalla recente inchiesta della Procura della Repubblica di Paola con il sequestro di un’area ad Amantea di ben 90.000 metri cubi di rifiuti pericolosi, di chiara derivazione industriale con materiali ferrosi la cui provenienza non è sicuramente locale, vista l’assenza di aree industriali”.
La Calabria è purtroppo terra di illegalità diffuse di poca gente di ‘ndrangheta che però ne condizionano l’immagine. La vera lettura sociale di questa amara ed amata terra di Calabria parla di tanta gente onesta, laboriosa, intelligente, che rispetta le regole, che fa la raccolta differenziata, che è attenta ai temi del risparmio idrico, delle energie rinnovabili. Ma è anche la seconda regione d’Italia nella classifica dell’illegalità ambientale.
Siamo in una Regione che sconta un forte ritardo sul fronte delle politiche ambientali.
“Per riscattare questa situazione occorre una decisa inversione di rotta – ha proseguito Falcone - che punti sulla legalità, la sostenibilità ambientale e la green economy come ingredienti indispensabili della ricetta per uscire dalla crisi e rilanciare uno sviluppo economico basato sul turismo di qualità, sulla valorizzazione delle risorse ambientali, culturali e paesaggistiche di cui la Calabria è ricca”.
Bisogna superare la pratica dei commissariamenti delle politiche ambientali, che è diventata la regola in quasi ogni settore e ha dimostrato di essere fonte di ulteriori criticità anziché di soluzioni. Dai rifiuti alla depurazione, dal dissesto idrogeologico alle alluvioni i problemi ambientali per cui la Regione è stata commissariata negli ultimi anni sono tutti ancora irrisolti nonostante le immense risorse economiche pubbliche stanziate.
Abbiamo detto ai componenti del Parlamento Europeo che a tutto ciò vi è il contrasto della società civile e delle forze sane dello Stato: la Magistratura, le forze dell’ordine. Ai componenti del Parlamento Europeo abbiamo parlato anche di una Calabria diversa, di quella che abbiamo raccontato con CAraLABRIA: quella terra che non appare, di tesori ambientali e territoriali, delle esperienze virtuose di pregio come aziende e laboratori pilota nell’innovazione legata all’ambiente, esempi di recupero di paesi abbandonati o di rilancio delle tradizioni e delle tipicità meno inflazionate. Abbiamo rilanciato la metafora provocatoria del vero costruire mettendo in rilievo i risultati positivi della gestione dei beni confiscati alla ‘ndrangheta.