Operazione Chiosco, arresti domiciliari per rom

Catanzaro Cronaca

Lascia il carcere Alessandro Bevilacqua, 27 anni, catanzarese di etnia rom, uno dei numerosi indagati coinvolti nell'operazione battezzata "Chiosco", portata a termine da Polizia e Carabinieri, diretta a sgominare una banda ben organizzata che sarebbe stata capace di gestire in maniera autonoma lo spaccio di stupefacenti nel quartiere "Aranceto", zona a sud di Catanzaro.

Lo ha deciso il giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro, Emma Sonni, che ha concesso al giovane la misura cautelare gradata degli arresti domiciliari, accogliendo la richiesta dei difensori di Bevilacqua, gli avvocati Maria Aiello e Anselmo Mancuso. Quest'ultimo legale, inoltre, ha avanzato al gup una richiesta di scarcerazione anche nei confronti di un altro accusato, Massimo Berlingieri, alias "Massimo o Riggitano", 34 anni, in base ad un'asserita incompatibilità delle condizioni di salute dell'uomo con il regime carcerario. Il giudice ha disposto che in proposito venga effettuata un'apposita perizia, e lunedì prossimo affiderà il relativo incarico alla dottoressa Federica Colosimo. Per Bevilacqua e Berlingieri il 10 febbraio avra' inizio il giudizio abbreviato assieme ad altri 12 imputati di "Chiosco", mentre per altre dodici persone il 12 marzo avra' inizio il giudizio immediato chiesto ed ottenuto dall'Ufficio di Procura.

L'operazione "Chiosco" è scattata all'alba del 24 giugno scorso, per la notifica di un provvedimento di custodia cautelare in carcere a venticinque persone, ed inoltre di un provvedimento di divieto di dimora in Calabria ad altre dieci (nell'inchiesta sono stati coinvolti anche tre giovanissimi arrestati su disposizione del tribunale per i minorenni). Secondo le accuse contestate, l'organizzazione sgominata dagli investigatori avrebbe avuto la gestione della piazza dello spaccio a Catanzaro sud, attraverso quello che gli inquirenti hanno definito un supermarket della droga. Cocaina, eroina, cobrett che arrivavano da Reggio e da Napoli, direttamente consegnati a casa di chi li doveva smerciare.