Operazione Chiosco, la decisione del riesame

Catanzaro Cronaca

Restano in carcere Luigi Miletta e Pasquale Cappellano, due degli indagati finiti in cella nell'ambito del maxi blitz antidroga denominato "Chiosco", scattato a Catanzaro all'alba del 24 giugno scorso. Il tribunale del riesame di Catanzaro ha infatti respinto i ricorsi presentati dagli avvocati dei due uomini, gli avvocati Vittorio Plati' e Anselmo Mancuso, che avevano chiesto la revoca o l'alleggerimento della misura cautelare disposta a carico dei propri assistiti. Decisione diversa, invece, per una terza indagata, Patrizia Berlingieri, cui i giudici hanno concesso la misura cautelare del solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per la firma, accogliendo in questo caso la richiesta dell'avvocato Mancuso. L'operazione "Chiosco", portata a termine da Polizia e Carabinieri, è stata diretta a sgominare una banda ben organizzata che, secondo le accuse, sarebbe stata capace di gestire in maniera autonoma lo spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere "Aranceto", zona a sud di Catanzaro, attraverso quello che gli inquirenti hanno definito un supermarket della droga. Cocaina, eroina, cobrett che arrivavano da Reggio e da Napoli, direttamente consegnati a casa di chi li doveva spacciare. Il gruppo criminale sarebbe stato composto da soggetti di etnia rom, guidati da Franco Simone Bevilacqua, 30 anni, noto come "il grasso". Con "Chiosco", in esecuzione di un'ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari Tiziana Macri', su richiesta dei sostituti procuratori Paolo Petrolo e Vincenzo Capomolla, 25 persone sono state sottoposte a custodia in carcere, 10 al divieto di dimora in Calabria, mentre sette sono rimaste solo indagate ma non cautelate - nell'inchiesta sono coinvolti, infine, tre minorenni.