Crotone: Stanchi dei Soliti sul Consiglio Comunale dell’ 1 marzo
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del movimento Stanchi dei Soliti
“I componenti del movimento civico Stanchi dei Soliti comunicano di essere rammaricati ed allo stesso tempo esterrefatti per quello che accaduto in questi giorni all’interno del palazzo comunale di Crotone, considerata la prima istituzione di riferimento per i cittadini, dove si è tentata un’aggressione senza precedenti: per noi l’aver messo in discussione, da parte di questa politica locale, un principio fondamentale e costituzionale come la libertà democratica di partecipazione alle attività di pubblico dominio è stato uno scandalo degno di denuncia al tribunale dei diritti umani di Strasburgo, perchè la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà è sacrosanta, eliminare la trasparenza sulla “res publica” è un chiaro oltraggio alla democrazia! I nostri striscioni, esibiti durante il consiglio comunale in cui si è tentato di modificare l’articolo 17 del regolamento comunale che sancisce la possibilità di assistere ai liberi cittadini ai lavori delle commissioni, riportavano la scritta: “libertà partecipazione e democrazia” pertanto riteniamo che il nostro è stato un manifestare pacifico e democratico! Nonostante il tentativo da parte della Polizia Municipale di impedircelo, in barba all’articolo 21 della costituzione italiana, abbiamo continuato la nostra protesta senza ingiuriare nessuno, come invece, a nostro rammarico, hanno riportato alcune testate giornalistiche che hanno frettolosamente riportato informazioni falsate evidenziando le proteste e dimenticando le motivazioni reali per cui avvenivano le stesse. In conclusione lanciamo un monito ai concittadini crotonesi, invitandoli ad aprire gli occhi e restare vigili contro ogni atto di illegalità ed abuso di potere che potrebbe compromettere la nostra problematica ma libera vita quotidiana, perché tante persone sono morte per conquistarla e non è ammissibile che la si perdi per colpa di chi vuol vivere nell’oscurità per nascondere le proprie nefandezze.”
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