L’istituto tecnico agrario di Catanzaro ha presentato i suoi vini

Catanzaro Attualità

Il concorso, promosso dal Dipartimento per lo sviluppo del Miur, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dalla Confederazione Nazionale dei consorzi per la tutela dei vini italiani, che mette a confronto i prodotti ottenuti dalle scuole agrarie italiane, si è svolto presso l’Istituto Tecnico Agrario “Dandolo” di Bargnano di Corzano (BS) con la partecipazione di circa trenta istituti tecnici a rappresentare l’enologia dell’Italia intera, da Alba a Marsala, da Conegliano a Locorotondo, da Gradisca a Cagliari.

I vini presentati dall’’Istituto Tecnico Agrario “Vittorio Emanuele II” di Catanzaro - si legge in una nota del Dirigente Giuseppe Rizzitano - sono i vini ormai classici provenienti dalle sperimentazioni degli ultimi anni e ottenuti durante le esercitazioni di enologia dagli alunni delle quinte classi. Il bianco “San Leonardo”, il rosso “Baracche” e il rosato “ Chiaretto del Parco”, gli ultimi 2 già sul podio Nazionale a Potenza nel 2009 e a Benevento nel 2011, rappresentano ancora oggi le produzioni didattiche della scuola.

I vini prodotti dagli istituti tecnici agrari sono stati sottoposti al vaglio della giuria del concorso "Bacco e Minerva" e al giudizio della giuria speciale di "Bacco Giovani", composta dagli studenti che si diplomeranno negli Istituti Tecnici Agrari con il sesto anno di specializzazione in viticoltura ed enologia.

A Corzano di Brescia, i vini del “Vittorio Emanuele II” sono stati apprezzati particolarmente piazzandosi al 6° posto nella graduatoria Nazionale

Intanto - conclude Rizzitano - nell’ambito della scuola sono in fase di messa a punto e di sperimentazione sia una linea per la produzione di vini speciali sia una serie di prove di vinificazione con controllo della temperatura di fermentazione, in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Catanzaro, per il recupero e la valorizzazione di alcuni vitigni tipicamente locali come il “Guardavalle” e il “Nerello calabrese”.