Anna De Gaio: “Scongiurare la chiusura del Tribunale puntando sulla peculiarità sociale del nostro territorio”
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Anna De Gaio Consigliere Comunale Pdl
“La politica lavori per modificare i termini della delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari per ciò che concerne la Calabria.
La problematica della chiusura del Tribunale di Castrovillari non è una materia che può lasciare spazio a polemiche o rivendicazioni di campanile, ma va affrontata con spirito costruttivo da tutte le forze politiche e sociali, premiando un forte senso di unità. Non si tratta di fare la gara a chi esprime di più e meglio la propria posizione politica, ma è necessario che congiuntamente si dia forza ad una proposta che riesca a far cambiare i termini della delega legislativa data dal Parlamento al Governo. Infatti, per come ha evidenziato l’on Giovanni Dima in una mozione, presentata alla Camera dei Deputati, applicare in modo pedissequo, negli emendamenti decreti legislativi, i termini della legge delega, significherebbe non tenere nella giusta considerazione la peculiarità della Calabria.
Ribadendo con forza quanto già ampiamente chiarito dall’Ordine degli Avvocati di Castrovillari circa l’alta produttività del locale Tribunale, non si può che porre l’accento anche sulla presenza della una nuova struttura in via di definizione, evidenziando la lungimiranza dell’azione politica dell’epoca, che riuscì ad ottenere un finanziamento in cui pochi credevano e che oggi rappresenta uno dei punti di forza per scongiurare la chiusura del nostro Tribunale. Nell’esprimere la mia più totale vicinanza a tutti gli operatori del settore, non posso che porre in luce come la battaglia per la tutela del Tribunale sia una autentica battaglia di civiltà perché mira a far rimanere nel nostro territorio un autentico baluardo per la giustizia senza il quale tutta la nostra collettività sarebbe più debole e vulnerabile. La politica deve riuscire nel suo intento di far comprendere che la giustizia in Calabria, data la sua conformazione sociale , non può sottostare a mere logiche economicistiche, ma privilegiare la necessita di mantenere in vita un simbolo dello stato di diritto."