Catanzaro: Monica Guerritore emoziona il Festival d’autunno
Un leggio e un pianoforte su un palcoscenico dallo sfondo nero. Si presenta così la scena di “Senso”, terzo appuntamento della X edizione del Festival d’Autunno. Una immagine apparentemente vuota appare agli occhi degli spettatori presenti ieri sera al Teatro Politeama di Catanzaro. Lo spazio comincia a riempirsi quando davanti al pianoforte siede Antonio Ballista ed, elegante nel suo abito nero, appare Monica Guerritore. E’ lei che veste i panni di Livia Serpieri, una delle figure femminili più spregiudicate della nostra letteratura. La lettura scenica di Monica Guerritore crea le immagini mancanti, ne dà i giusti contenuti e colori.
Quello sfondo nero ora sembra non esserci più. Livia Serpieri è lì a raccontare della sua passione con Remigio Ruz, che lei stessa definisce “violento con i timidi e pauroso con i violenti”. Già da quelle parole è facile intendere che lei sapesse perfettamente che uomo fosse il tenente austriaco. Sembra inspiegabile la forza della passione che ha travolto una donna bellissima sposata ad un conte, ma inevitabilmente attratta dalla bellezza e dalla viltà di quell’uomo.
Nella lettura del drammatico monologo, una sorta di diario della contessa, o sarebbe meglio usare la definizione di “scartafaccio segreto” di Boito, Monica Guerritore riesce a mostrare il carattere passionale e cinico di quella donna travolta da un amore che l’ha devastata completamente. Una interpretazione, quella dell’attrice romana, intensa ed emotivamente perfetta, nella quale è riuscita a dare un senso profondo ai diversi sentimenti provati verso il suo amante. Amore e odio si fondono fino alla decisione di denunciare Ruz al generale Hauptmann.
Superba nel rappresentare la donna offesa che ha scoperto il tradimento del suo amato, dopo avergli dato soldi e gioielli per sfuggire ai pericoli della guerra, che in quel periodo vedeva interessate l’Italia e l’Austria, disegna i contorni di quel ritratto con una drammaticità che tocca le corde degli ascoltatori. Fondamentale in questo anche il supporto musicale di Antonio Ballista che ha elevato il momento di disperazione.
La donna che ha amato con tutta sé stessa dà spazio alla vendetta, denunciandolo per diserzione e facendolo fucilare. Toccante la descrizione del militare che, dopo la fucilazione di Ruz, le si avvicina e la sputa su una guancia. La confessione di Livia Serpieri finisce e Monica Guerritore, visibilmente calata nel personaggio, si avvicina al pianoforte prima di lasciare per un attimo il palcoscenico, avvolta nel buio di un palcoscenico nuovamente privo di colori. Il tributo del pubblico è il giusto riconoscimento alla bravura e alla sensibilità di un’artista vera.
Il Festival d’Autunno proseguirà con un omaggio alle più importanti cantanti del ‘900. Da Maria Callas a Edith Piaf a Mina con Silvia Mezzanotte che il 10 novembre nel Teatro Politeama porterà in scena “Regine”.