A3, cosche e appalti. Operazione Cosa Mia, sequestrati beni per 2 milioni

Reggio Calabria Cronaca

Nell'ambito dell'operazione denominata “Cosa Mia”, la polizia della questura di Reggio Calabria ha sequestrato beni mobili ed immobili per un valore di circa 2 milioni di euro ad un uomo di 34 anni ritenuto contiguo alla cosca di 'ndrangheta Parrello-Bruzzise di Palmi, e che dovrà rispondere del reato di associazione mafiosa finalizzata all'accaparramento degli appalti per l'ammodernamento dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.


ore 09:00 | I beni posti sotto sequestro sono riconducibili a Vincenzo Gramuglia, imprenditore, ritenuto dagli inqirenti colluso con la cosca Bruzzise-Parrello. Il decreto di sequestro del Tribunale di Reggio Calabria - Sezione Misure di Prevenzione è stato chiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e rappresenta, secondo gli inquirenti, la naturale evoluzione dell'operazione "Cosa mia", a carico, tra gli altri, dei principali esponenti della cosca Gallico.

L'operazione, che ha coinvolto i maggiori esponenti delle 'ndrine dei Gallico-Morgante-Sgrò-Sciglitano di Palmi e quelle contrapposte dei Bruzzise-Parrello, operanti nella frazione di Barritteri di Seminara, protagoniste di una sanguinosa faida tra il 2004 ed il 2008, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione aggravata e altri delitti contro il patrimonio. Gli arresti si riferivano in particolare agli appalti legati all'ammodernamento del V macrolotto dell'autostrada A3 (tra gli svincoli di Gioia Tauro e Scilla), in relazione ai quali i clan avrebbero estorto alle ditte appaltatrici il pagamento di una tangente del 3% sull'importo fissato nel capitolato d'appalto nonché il rifornimento di calcestruzzo da aziende vicine agli ambienti mafiosi.

A Vincenzo Gramuglia ed al padre Matteo, fu contestato, quale imprenditore "di riferimento" della cosca di 'ndrangheta dei Parrello-Bruzzise di aver ottenuto, sul V macrolotto della A3, sub-appalti, forniture e noli "con le tipiche modalità mafiose", scrivono gli inqirenti. Nel dicembre 2005, in concomitanza con l'esecuzione dei lavori di ammodernamento dell'A3 nella zona di "competenza" (Barritteri di Seminara), secondo le indagini, l'oggetto sociale della ditta individuale Gramuglia Matteo, che per quasi trenta anni si era occupata esclusivamente del trasporto di legname, era stato modificato ad hoc con l'aggiunta dell'attività di commercio all'ingrosso di materiale da costruzione, quali ghiaia, sabbia e pietrisco provenienti da cave autorizzate. Stessa procedura per l'impresa individuale di Vincenzo Gramuglia, che, nel 2006, avrebbe modificato l'originario oggetto sociale, rappresentato dalla coltivazione di cereali e dal trasporto del legname, aggiungendo l'autotrasporto di cose per conto terzi. Le attività di indagine patrimoniale svolte dalla Polizia hanno ricostruito ed evidenziato la sproporzione tra i redditi percepiti da Gramuglia e dal suo nucleo familiare ed il patrimonio a direttamente o indirettamente riconducibile a lui, costituito da due terreni, siti nei comuni di Seminara e Bagnara Calabra (nel reggino); un appartamento nel Comune di Taurianova (RC); ?il patrimonio aziendale (comprensivo di conti correnti) dell'impresa individuale Gramuglia Vincenzo con sede nel Comune di Seminara (RC); al patrimonio mobiliare ed immobiliare dell'associazione sportiva dilettantistica denominata "Dallas Ranch" con sede legale nel Comune di Seminara; due autocarri trasporto merci ed un semirimorchio; polizze assicurative ed altri conti correnti, libretti di deposito al portatore o nominativi.