Dieci consiglieri regionali indagati: rimborsi anche per i Gratta e vinci
Sono dieci i consiglieri regionali calabresi indagati nell'inchiesta condotta dal pm della Procura di Reggio Calabria, Matteo Centini.
I magistrati, come anticipato dal Quotidiano della Calabria, hanno iscritto sul registro degli indagati anche quasi tutti i direttori amministrativi dei gruppi di Palazzo Campanella, con l’accusa di peculato. In pratica, i consiglieri si sarebbero fatti rimborsare spese che non rientrano tra i fini istituzionali.
La Guardia di Finanza che ha messo sotto la lente i documenti dei gruppi consiliari dal 2010 al 2012, hanno trovato rimborsi per "Gratta e Vinci", viaggi in Italia e all'estero (tra cui Russia, Montecarlo e Los Angeles) auto di lusso, pranzi e cene, multe, tasse (all’Agenzia delle entrate ma anche Tarsu), soggiorni in hotel (Chianciano e Montepulciano) ma anche ricevute per tagliandi alla macchina, pieni di carburante, iPhone, iPad, ricariche del telefono. C’è, poi, chi si è fatto rimborsare un caffè, con uno scontrino da 70 centesimi. Rimborsi anche per affitti, detersivi, spazzole dei tergicristalli e il lavaggio di auto. Tra le spese più insolite, però, spiccano quelle per il rimborso per l’acquisto di Gratta e vinci.
Dalle indagini, poi, oltre alle spese più fantasiose, emerge che mancano all’appello anche un milione di euro, visto che non tutte le spese sono state rendicontate. Il sospetto è che le indagini siano solo all’inizio e che l’elenco, sia degli indagati che delle spese “fantasiose” possa allargarsi. Attualmente nell'inchiesta sono coinvolti due consiglieri di centrosinistra e 8 di centrodestra, alcuni di loro già con esperienza nella giunta regionale e in Parlamento.