Catanzaro. Droga: operazione “Double Fault”, a giudizio 5 persone
Cinque persone sono state rinviate a giudizio nell'ambito dell'udienza preliminare per i 50 indagati coinvolti nell'operazione antidroga denominata "Double fault", condotta dalla Polizia di Catanzaro all'alba del 2 ottobre contro una presunta associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il giudice, Maria Rosaria Di Girolamo, accogliendo la richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo calabrese ha mandato sotto processo Tommaso Critelli, Antonio Passalacqua (di 40 anni), Mary Passalacqua, Cosimo Viceloque, e Carmine Bevilacqua, che compariranno davanti al tribunale collegiale il prossimo 9 ottobre per l'avvio del dibattimento, dove saranno difesi dagli avvocati Alessandro Guerriero, Alessio Spadafora, Maria Aiello, Enzo Galeotta e Valerio Carvetta). Gli altri 45 imputati hanno invece scelto il giudizio abbreviato - che in caso di condanna comporta lo sconto di pena di un terzo su quella da irrogare -, e la celebrazione dei riti alternativi avrà inizio il 13 settembre.
Con l'operazione "Double Fault", portata a termine dalla Squadra Mobile di Catanzaro, coadiuvata da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Rosarno, Siderno e Cosenza e cui hanno partecipato anche le Mobili di molte regioni, sono stati sequestrati oltre un chilo di cocaina, 400 grammi di eroina, una pistola calibro 22, una pistola a tamburo calibro 38, un fucile mitragliatore Ak-47 kalashnikov e un fucile da caccia calibro 12. Le indagini, secondo quanto reso noto, hanno permesso di far luce sull'intera organizzazione che si nascondeva all'interno del quartiere Germaneto, a Catanzaro, e si avvaleva di una fitta rete di spacciatori e numerose donne che spesso occultavano la droga in carrozzine e passeggini. Gli investigatori hanno parlato di una piazza dello spaccio che poteva contare su oltre cento clienti al giorno, provenienti anche da fuori provincia, che era controllata dai rom catanzaresi, e con giovani armati di pistola a fare la guardia sulle due uniche strade di accesso.
Una sorta di "fortino" che però le forze dell'ordine sono riuscite ad espugnare, piazzando telecamere che hanno ripreso le operazioni di smercio degli stupefacenti, e costruendo un impianto accusatorio confermato anche dalle dichiarazioni degli acquirenti. (AGI)