Droga nei passeggini e sentinelle a proteggere lo spaccio, arresti a Catanzaro e Crotone

Catanzaro Cronaca

Un intero quartiere trasformato in “piazza” dello spaccio, protetta da sentinelle armate all'ingresso e droga nascosta addirittura nei passeggini dei bambini. La Polizia di Catanzaro sta eseguendo 32 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 14 ordinanze di divieto di dimora nelle province di Catanzaro e Crotone nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini hanno permesso di far luce sull'intera organizzazione che si nascondeva all'interno del quartiere Germaneto e si avvaleva di una fitta rete di spacciatori e numerose donne che spesso occultavano la droga nei passeggini. L'intera area di spaccio era “protetta” con servizi di vigilanza armata. In alcune circostanze, di particolare afflusso, l'ingresso alla zona di spaccio era regolamentato attraverso una sbarra mobile, azionata manualmente, che faceva entrare le auto solo dopo un accurato controllo degli occupanti.

Al termine dell'operazioneDouble fault”, così battezzata e condotta dalla Squadra Mobile di Catanzaro, coadiuvata da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Rosarno, Siderno e Cosenza e cui hanno partecipato anche le Mobili di molte regioni con l'ausilio di unità cinofile e di un elicottero, sono stati sequestrati oltre un chilo di cocaina, 400 grammi di eroina, una pistola calibro 22, una pistola a tamburo calibro 38, un fucile mitragliatore Ak-47 kalashnikov e un fucile da caccia calibro 12.

Ulteriori particolari saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle 11 in Questura.

L'operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo di regione, ha visto l'impiego di 250 uomini che hanno preso d'assedio le aree dello spaccio. Fondamentale il ruolo svolto dalle donne. Diciannove, infatti, sono state raggiunte dal provvedimento di custodia cautelare in carcere nell'ambito dell'inchiesta denominata "Double fault". Erano proprio loro a curare l'organizzazione dello spaccio anche per quanto riguarda la consegna della droga e il pagamento da parte degli acquirenti, anche alla presenza di minori.

h 13:58 | Oltre cento "clienti" al giorno, provenienti anche da fuori provincia. Una piazza dello smercio della droga controllata dai rom catanzaresi, con giovani armati di pistola a fare la guardia sulle due uniche strade di accesso. Zona invalicabile per chiunque altro, forze dell'ordine comprese, che però sono riuscite a piazzare all'interno due telecamere, avviando l'indagine "Double fault" che ha permesso di sgominare l'associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Non c'era un capo in questa "isola dell'illegalità", dal momento che tutti sono parenti tra loro ed ognuno partecipava attivamente all'attività criminale. Tutti insieme nascondevano la droga, la vendevano, celavano le armi nei posti più insoliti. L'inchiesta della squadra Mobile di Catanzaro, però, ha posto fine a tutto questo, con 32 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 14 obblighi di dimora nei comuni di Catanzaro e Crotone. Circa 250 poliziotti, con l'ausilio di un elicottero, hanno cinto d'assedio la roccaforte dei rom portandosi via un quarto della popolazione residente nell'area. Nessun accampamento, ma una ventina di villette a schiera dove qualche anno fa si era immaginato di fare risiedere i rom stanziali nel tentativo di integrarli con il resto del territorio.

Ed invece, nell'area di Germaneto a sud della città, era stato messo in piedi un grande "outlet" degli stupefacenti, come lo ha definito in conferenza stampa il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. Tutti pronti a lavorare per lo stesso obiettivo, dunque. A partire dalle donne, artefici del mercato, al punto da nascondere la droga anche nelle carrozzine dei piccoli portati a spasso nel quartiere. Il meccanismo, ripreso dalle due telecamere, era semplice. I clienti, con le auto in fila, venivano fatti entrare nel "fortino" dalle vedette piazzate sulle due vie d'accesso, quindi ritiravano la merce in pochi secondi, pagavano ed andava via. Non era un problema chi vendeva, dal momento che il gruppo era unico.

Oltre cento le testimonianze raccolte dagli uomini della squadra Mobile guidati da Rodolfo Ruperti, con l'obiettivo di confermare gli elementi raccolti con le telecamere. Tutti acquirenti che conoscevano bene il mercato di Germaneto, basato prevalentemente su cocaina ed eroina, venduti a circa 100 euro al grammo, ma dove era possibile trovare qualunque stupefacente. Un'attività così redditizia da avere permesso al gruppo stanziale dei rom di diventare referenti di spaccio per diversi fornitori di droghe, sia calabresi che della Campania. Infatti, il gruppo rom avrebbe pagato in contanti la merce acquistata, garantendo affidabilità ai "grossisti". Passo dopo passo, però, la squadra Mobile è riuscita prima a penetrare nella piazza della droga, quindi a ricostruire i componenti dell'associazione, confermando tutto con le dichiarazioni degli acquirenti fino a fare scattare l'operazione.