Droga: operazione “Double Fault”, ad ottobre requisitoria pm
Dovrebbe tenersi il 3 ottobre prossimo la requisitoria del pubblico ministero nell'ambito dei 45 giudizi abbreviati a carico di altrettanti indagati coinvolti nell'operazione antidroga denominata "Double fault", condotta dalla Polizia di Catanzaro all'alba del 2 ottobre contro una presunta associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. I riti alternativi avrebbero dovuto avere inizio oggi, ma questioni tecniche hanno reso necessario il rinvio del procedimento, che si svolgera' nell'aula bunker del capoluogo calabrese, davanti al giudice dell'udienza preliminare distrettuale, Maria Rosaria Di Girolamo, che lo scorso 5 luglio, accogliendo la richiesta della Direzione distrettuale antimafia, ha rinviato a giudizio altri 5 imputati davanti al tribunale collegiale ed ammesso 45 persone all'abbreviato - il giudizio allo stato degli atti che in caso di condanna comporta lo sconto di pena di un terzo -.
Con l'operazione "Double Fault", portata a termine dalla Squadra Mobile di Catanzaro, sono stati sequestrati oltre un chilo di cocaina, 400 grammi di eroina, una pistola calibro 22, una pistola a tamburo calibro 38, un fucile mitragliatore Ak-47 kalashnikov e un fucile da caccia calibro 12. Le indagini, secondo quanto reso noto, hanno permesso di far luce sull'intera organizzazione che si nascondeva all'interno del quartiere Germaneto, a Catanzaro, e si avvaleva di una fitta rete di spacciatori e numerose donne che spesso occultavano la droga in carrozzine e passeggini. Gli investigatori hanno parlato di una piazza dello spaccio che poteva contare su oltre cento clienti al giorno, provenienti anche da fuori provincia, che era controllata dai rom catanzaresi, e con giovani armati di pistola a fare la guardia sulle due uniche strade di accesso. Una sorta di "fortino" che pero' le forze dell'ordine sono riuscite ad espugnare, piazzando telecamere che hanno ripreso le operazioni di smercio degli stupefacenti, e costruendo un impianto accusatorio confermato anche dalle dichiarazioni degli acquirenti. (AGI)