Morte per sangue infetto, autopsia al cimitero di Cosenza
Sarà affidata il prossimo 5 agosto ad un collegio di periti l'autopsia sul corpo di Cesare Ruffolo, l’uomo di 75 anni deceduto dopo una trasfusione di sangue infetto a Cosenza.
Secondo quanto rende noto la stessa procura cosentina, in una nota, “le indagini proseguono in una duplice direzione” sia per “ricostruire le cause e le responsabilità relative al decesso di Cesare Ruffolo”. “Gli accertamenti sinora compiuti - si legge ancora nella nota della Procura - hanno consentito di stabilire che la contaminazione batterica ha riguardato esclusivamente le sacche di sangue provenienti dal presidio ospedaliero di San Giovanni in Fiore”.
E proprio in questo ambito che procederà il pool, composto da un medico legale, da un ematologo e da un infettivologo. Inoltre, la procura sottolinea che “dalla documentazione acquisita risulta che dall’ottobre del 2012 furono segnalate, dalla competente struttura commissariale della Regione Calabria, precise criticità concernenti il servizio trasfusionale dell’azienda ospedaliera di Cosenza”.
“Ulteriori profili omissivi - prosegue la nota della Procura - oggetto di indagini riguardano le ragioni per le quali la Procura non è stata informata del decesso di Ruffolo da parte dell’azienda ospedaliera, pur essendo stata quest’ultima informata del fatto che la morte era verosimilmente da ricondurre alla trasfusione di sangue infetto. I filoni di indagine impongono lo svolgimento di atti garantiti e quindi saranno emesse informazioni di garanzia nei confronti di tutti coloro ai quali, allo stato, sono da addebitare le predette condotte”.
Le indagini, che sono state affidate ai carabinieri del Comando per la tutela della Salute, hanno portato all’emissione da parte della procura di Cosenza di 8 avvisi di garanzia, con l’accusa di omicidio colposo, omessa denuncia di reato e omissione di atti d’ufficio.
A tal riguardo l’amministrazione comunale informa che il Cimitero di Cosenza rimarrà chiuso proprio lunedì 5 agosto dalle 12 alle ore 18 per consentire l’esame autoptico di Ruffolo, disposto dalla Procura della Repubblica, presso l’obitorio del cimitero comunale.