Arena incandidabile, Romeo: che possa finire il frinire delle cicale
“Non sorprende che si chieda a gran voce l'allontanamento dalla Giunta Regionale di Demetrio Arena, in “forza” e nella immediatezza del deposito di un provvedimento del Tribunale di Reggio Calabria sollecitato a pronunciarsi a norma dell'art. 143, comma 11, D. Lgs. n. 267/2000 e successive modifiche ed integrazioni.
Non sorprende che questa scellerata richiesta giunga dalla fazione politica che ha assestato colpi letali alla nostra meravigliosa Città scegliendo la propria classe dirigente anche tra i prefetti, avendoli evidentemente ritenuti infallibili, nonostante la condizione umana e l'esperienza melitese dicano l'esatto contrario. - Lo afferma il coordinatore provinciale di Reggio Calabria della Lista Scopelliti Presidente, Oreste Romeo - Non sorprende che l'urlo forcaiolo levatosi da qualche giorno sia miseramente disallineato rispetto al diritto di difesa ed al diritto ad un giusto processo che gli articoli 24 e 111 della Costituzione riconoscono a qualsiasi Cittadino Italiano, senza distinzione di “credo politico”.
Non sorprende, pertanto, - si legge ancora - che la Costituzione Italiana sia ritenuta intoccabile ed al di sopra di tutto e di tutti, ma solo a seconda delle contingenti esigenze di un partito da lungo tempo “commissariato” sul piano delle idee. Non sorprende che quei sinistri figuri abbiano elevato l’ipocrisia ufficiale a dignità di sistema.
Non sorprende che quel settario coacervo di “singoli” non si sia accorto che la Giustizia Italiana occupi posizioni poco onorevoli nelle graduatorie internazionali, sino a rimanere addirittura sopravanzata da Paesi del Terzo Mondo come il Gabon, e non sorprende, del resto, che gli strenui difensori a convenienza della Costituzione non abbiano ancora colto il rapporto di causa efficiente, questo sì esistente e ben visibile anche all’occhio del non vedente, tra le evidentissime disfunzioni della Giustizia Italiana ed il PIL.
Non sorprende che quel Partito, che ha poco o nulla di democratico, riceva “aiutini” da chi dovrebbe far luce sulle vicende del Monte dei Paschi di Siena e non si avveda, nemmeno di fronte alle prodezze, non solo linguistiche, del Giudice Antonio Esposito, della urgente necessità di separare le carriere della magistratura giudicante da quelle della magistratura requirente.
Non sorprende che, nel rispetto che si deve alle Istituzioni tutte, il confronto democratico si stia arricchendo ogni giorno di più dell’impegno di una fetta crescente della popolazione reggina e calabrese a sostegno dell'iniziativa referendaria avente ad oggetto una Giustizia sofferente.
Non sorprenda, in definitiva, la solidarietà piena, profonda e convinta che si manifesta a Demy Arena, ai suoi assessori, ai suoi consiglieri, vittime di un governo tecnico nato da un colpo di mano ordito da lontano. L’auspicio è che possa finire ben presto il sinistro frinire delle cicale che accompagna la distruzione di quanto le formiche avevano faticosamente realizzato nel corso di anni di assoluta dedizione alla Città di Reggio.”