Spaccio di droga nella “Catanzaro bene”, blitz della mobile: due arresti
Due persone, ritenute a capo di una piazza di spaccio di sostanze stupefacenti nel centro cittadino e principale fonte di approvvigionamento per i giovani della cosiddetta “Catanzaro bene”, sono state arrestate stamani dalla Squadra Mobile di Catanzaro. Gli arrestati sono ritenuti, inoltre ed a vario titolo, responsabili dei reati di tentato omicidio ed estorsione.
Dalle indagini condotte dagli investigatori, sarebbe emerso che i giovani assuntori di stupefacente derubavano i propri familiari dei monili d’oro per poi rivenderli e ottenere il denaro necessario all’acquisto dello stupefacente. Parte dei preziosi rubati sono stati recuperati anche in alcune attività di Compro Oro.
I particolari dell’operazione nel corso di una conferenza che si terrà alle 10.30 di oggi presso gli Uffici della Questura.
h 14:05 | In manette sono finiti Domenico Canino e Farid Hamdi, entrambi di 19 anni. La madre di un minore ha denunciato il furto dei gioielli da parte del figlio il quale ha confessato di aver commesso il furto per aiutare un amico che rischiava la vita per pagare l'acquisto di marijuana. Le vittime erano terrorizzate dal gruppo di spacciatori.
h 14:47 |
Tenevano sotto pressione i giovani della "Catanzaro bene" che si rifornivano da loro di hashish e marijuana, riuscendo ad incutere timore e controllando completamente lo spaccio nella zona dei giardini di San Leonardo. A capo della banda c'era Domenico Canino, 19 anni, ma con un lungo elenco di precedenti alle spalle. Era stato lui ad assoldare alcuni immigrati nordafricani per compiere le spedizioni punitive per chi non rispettava le regole. Tra questi Farid Hamdi, 19 anni, tunisino dal coltello facile, già arrestato lo scorso mese di giugno per un tentato omicidio a Catanzaro Lido. L'operazione è stata portata a termine dalla squadra Mobile di Catanzaro che ha arrestato i due giovani e ha posto la parola fine ad una serie infinita di minacce e vessazioni. Ai due sono contestati, oltre allo spaccio di droga, anche tre estorsioni ai danni di altrettanti acquirenti, e un tentato omicidio. Proseguono le indagini per identificare altre persone, per lo più stranieri, che avrebbero affiancato Canino. L'ordinanza di arresto è stata firmata dal gip Pietro Scuteri, su richiesta del pm Vincenzo Russo.
Il tentato omicidio contestato risale al 28 gennaio scorso, quando un controllo delle forze dell'ordine aveva portato al sequestro di alcune dosi di droga occultate nella zona dei giardini, luogo di incontro dei giovani catanzaresi. Lo stupefacente era stato nascosto da Canino, secondo gli inquirenti, ma il diciannovenne sospettò che qualcuno avesse fatto una soffiata agli inquirenti. Da qui la decisione di pestare a sangue un ragazzo, sospettato di avere fatto la spia. Contro di lui, in piazza, in pieno giorno, partì una spedizione punitiva con spranghe di ferro. Il ragazzo venne ridotto in fin di vita e ricoverato in ospedale con un forte trauma cranico e una ferita alla testa cucita con oltre trenta punti di sutura. La vittima riferì di una caduta dalle scale, ma le indagini della polizia hanno potuto ricostruire l'aggressione e contestare il tentato omicidio. ricoverato in ospedale con un forte trauma cranico e una ferita alla testa cucita con oltre trenta punti di sutura. La vittima riferì di una caduta dalle scale, ma le indagini della polizia hanno potuto ricostruire l'aggressione e contestare il tentato omicidio.
Nel corso della conferenza stampa in Questura, il capo della Mobile, Rodolfo Ruperti, ha spiegato i contorni dell'operazione: "Nel volto dei ragazzi che abbiamo sentito in Questura - ha detto - ho visto il terrore". Per il capo della Mobile, "c'era nei giovani che abbiamo interrogato un terrore di natura psicologica rispetto all'aguzzino e al suo complice. A 19 anni Canino ha già gravi precedenti, con Hamdi che minacciava le vittime puntando loro i coltelli o aggredendoli fisicamente. I ragazzi che hanno subito queste violenze, spinti dai loro genitori, hanno dato un quadro vasto del fenomeno. In queste condizioni, se questi giovani non chiedono aiuto finiscono in un gioco molto più grande di loro".
Anche il questore Guido Marino ha sottolineato lo spirito di collaborazione delle famiglie: "Abbiamo registrato l'atteggiamento responsabile e caratterizzato da forte senso civico da parte delle famiglie e degli stessi giovani vittime delle violenze. L'operazione è la conferma che Catanzaro non è un'isola felice - ha sottolineato il questore - ma richiede attenzione, perché in questo caso non c'è nulla di micro, questa è vera e propria criminalità". La polizia è riuscita a ricostruire anche in questo caso l'accaduto, recuperando alcuni degli oggetti preziosi che erano stati venduti nei "Compro oro". Da qui l'avvio dell'indagine, con le dichiarazioni di diversi giovani che compravano lo stupefacente, spesso anche in credito, ma poi finivano in un vortice di violenze. Quando i poliziotti si sono presentati in casa di Canino per arrestarlo hanno anche rinvenuto 85 grammi di marijuana nascosti dietro un vecchio frigorifero. (AGI)