Droga, operazione Griffe: a Gioia Tauro la base operativa
È stata chiamata in codice "Griffe", L'operazione, condotta stamani dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dai Commissariati di Cittanova e Gioia Tauro e coordinata dalla Procura distrettuale antimafia del capoluogo, che stamane ha portato in carcere ventitre persone raggiunte da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere con l'accusa di associazione per delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti. L'organizzazione importava droga, prevalentemente hashish, ma anche cocaina, dalla Francia.
A Marsiglia, in particolare, operavano calabresi emigrati e anche personaggi di nazionalità francese e origini magrebine. La droga veniva trasportata su autovetture di grossa cilindrata fino in Calabria, a Gioia Tauro (Rc), dove l'organizzazione aveva la sua base operativa, e di qui rivenduta in diverse regioni d'Italia, in particolare Sicilia, Lazio, Puglia e Liguria.
Delle 23 ordinanze di custodia cautelare in carcere ne sono state eseguite 21. Tra i provvedimenti emessi dalla Dda, 5 mandati di arresto a fini estradizionali, tre dei quali eseguiti mentre gli altri due sono gia' esecutivi. Rapporti particolarmente intensi sono stati riscontrati dagli investigatori tra l'organizzazione dei calabresi e palermitani del quartiere Brancaccio. Durante i due anni dell'indagine vi sono stati due sequestri significativi. Il primo in data 11 maggio 2011, quando sull'A3 ad Eboli fu sequestrato un carico di 75 kg di hashish trasportato da due francesi, mentre il 28 maggio dello stesso anno furono arrestate sette persone e sequestrati a Ficarazzi, in provincia di Palermo, 2 kg di cocaina.
Nel corso delle intercettazioni, gli indagati facevano ricorso a termini criptici e convenzionali per indicare la sostanza stupefacente tra cui "D&G", "dolcè", "Dolce e Gabbana", "gold", "trucco". Da qui è derivato il nome convenzionale dell'operazione "Griffe". In particolare il marchio della nota griffe "Dolce e Gabbana" è il logo impresso su alcuni panetti di hashish sequestrati. Durante i due anni di indagine, secondo gli inquirenti, l'organizzazione avrebbe "movimentato" mille chili di hashish nell'arco di tre mesi, con una cadenza di circa 100 chilogrammi alla settimana. In media, il prezzo dell'hashish oscillava tra i 1.400 ed i 1.700 euro al kg, mentre la cocaina tra i 45.000 ed i 50.000 euro al kg. Una villa con piscina, in località Contrada Sovereto di Gioia Tauro, il cui valore stimato è di circa 1 milione di euro, è stata sottoposta a sequestro preventivo.
Le persone arrestate nell'ambito dell'operazione "Griffe" sono: Girolamo Magnoli, 34enne nato a Cannes (Francia); Girolamo Magnoli, 33enne nato ad Antibes (Francia); Filippo Ianni', 57enne nato a Palmi; Salvatore Ierace, 24enne nato a Gioia Tauro; Ippolito Raso, 25enne nato a Cinquefrondi; Michelangelo Raso, 36enne nato a Taurianova; Antonio Sorrenti, 27enne nato a Gioia Tauro; Antonino Lofaro, 33enne nato a Gioia Tauro; Giovanni Sacco, 51enne nato a Palermo; Salvatore Inzerra, 46enne nato a Palermo; Antonino Sala, 29enne nato a Palermo; Matteo Testa, 29enne nato a Palermo;
Pietro D'Agostino, 64enne nato a Palermo; Angela D'Alia, 51enne nata a Palermo; Jerome Patrick Samarovsky, 25enne nato a Cannes (Francia); Samir Saguia, 37enne nato a Casablanca (Marocco); Sodok Ghalloussi, 25enne nato a Cannes (Francia); Michele Giovinazzo, 37enne nato a Gioia Tauro; Arcangelo Furfaro, 44enne nato a Taurianova; Mirko Lucchetta, 25enne nato a Gioia Tauro; Carmelo Guerrisi, 23enne nato a Gioia Tauro. (AGI)
h 16:33 | Tra gli indagati finiti nell'operazione "Griffe" c'è anche Arcangelo Furfaro di Gioia Tauro, personaggio già noto agli inquirenti. L'uomo era già detenuto agli arresti domiciliari perché accusato del tentato omicidio di un suo amico avvenuto nella città del porto il 20 giugno dello scorso anno (VEDI NOTIZIA). Secondo quanto stabilirono le forze dell'ordine, i due amici avevano concluso una serata di bisboccia litigando e cercando di uccidersi l'un l'altro.
I due gioiesi erano usciti insieme e passato la sera in alcuni locali cittadini. Intorno all'1.30 però qualcosa era andata storta: Furfaro e il 32enne che era con lui iniziano a litigare, proprio sotto le telecamere dell'abitazione del feritore. Furfaro prese una pistola calibro 9 millimetri corto che teneva nascosta fuori casa e la puntò contro l'amico. Poi partì un colpo di pistola che colpì Alampi alla gamba.
Il ferito riuscì a saltare addosso al suo aggressore e, dopo una colluttazione, a strappargli l'arma dalle mani. A sua volta sparò alcuni colpi in rapida sequenza, due dei quali andarono a segno. Il bollettino medico parlò, dopo qualche ora, di una ferita all'emitorace sinistro con foro d'entrata e uscita alla regione mammaria sinistra e una al gomito sinistro. Ferite dichiarate guaribili in 20 giorni. Furfaro fu trasportato a Polistena per essere operato.