Ponte sul Savuto, De Nardo (NPsi): organizzare un imponente sciopero generale
“Risale all’anno 2008 il definitivo crollo del ponte sul fiume Savuto e, ad oggi, nessuno si è determinato nel dare una seria quanto definitiva risposta sulla ricostruzione di questa importante arteria stradale. Mentre in Cina nella provincia dello Hunan, in ben 15 giorni ovvero in 360 ore consecutive è stato realizzato un grattacielo di 30 piani, a Nocera Terinese non si riesce a costruire un piccolo ponte di appena 180 metri, che unisce i territori di Nocera Terinese ed Amantea, ovvero, i confini delle province di Catanzaro e Cosenza. - È quanto afferma in un comunicato stampa Floro Marcello De Nardo, Coordinamento NPSI Lamezia Terme - Considerato che dal 2006 il tratto è stato chiuso al traffico, è lapalissiano il disservizio che gli utenti sono costretti a sopportare.
Non solo, questa importante struttura, rappresentava una valvola di sfogo per la viabilità interna considerato che, per la strada Galasso, che si sviluppa lungo il fiume Savuto, la costa dei feaci si univa all’entroterra ed all’autostrada Salerno-Reggio. Tra l’altro nell’area insistono importanti realtà produttive come l’area PIP (piani insediamenti produttivi) di Campora San Giovanni, numerose attività ricettive e turistiche, esercizi commerciali, aziende agricole produttrici della rinomata cipolla Rossa di Tropea e del pregevole olio di oliva nonché aziende zootecniche. In quanto a quest’ultime si segnala la presenza di alcune aziende che allevano capre di razza Nicastrese che la FAO (Food and Agriculture Organization) ha riconosciuto come razza in pericolo d’estinzione, soggette a notevole difficoltà a oltrepassare il fiume per raggiungere i pascoli ricadenti aldilà del ponte.
Da un punto di vista agricolo - si legge ancora nella nota - risalta evidentemente che nell’area si realizzano prodotti agricoli dell’eccellenza calabrese. A perorare la giusta causa del ponte sono scesi in campo da tempo tutti i sindaci dell’hinterland terinese, alcune organizzazioni sindacali come la UIL e la Coldiretti con in testa il Presidente regionale Pietro Molinaro. Si sono tenuti numerosi incontri e dibattiti, sono stati effettuate alcune manifestazioni sindacali, sono stati versati fiumi di inchiostro, si sono realizzati numerosi reportage televisivi, si è scomodato finanche il tg satirico di Canale 5 “Striscia la notizia” a sostegno della causa, ma tutto è rimasto paralizzato.
Purtroppo gli “impiegati” della politica, giocolieri della circonlocuzione politichese, hanno saputo ben obnubilare i cittadini utenti, licenziandoli volta per volta con le solite assicurazioni che hanno tutto l’intenso sapore della beffa. I cittadini e gli operatori economici si sentono profondamente abbandonati, delusi e derisi dalla politica, a tutti i livelli istituzionali e da qualsivoglia colore politico. Il Nuovo Partito Socialista Italiano (Nuovo PSI), a questo modus agendi non ci sta e dice basta.
Sono continue e pressanti - conclude De Nardo - le manifestazioni di disappunto e le rimostranze che giungono soprattutto dai sindaci, dagli imprenditori, dal Comitato civico per la ricostruzione del ponte, che non consentono di attendere altro tempo. La situazione è allarmante, vergognosa, deprecabile ed insostenibile. Si stanno verificando le condizioni per organizzare a breve un imponente sciopero generale che richiami la doverosa attenzione di chi ancora intende soprassedere al problema. Una cosa è certa, il calamo socialista non si fermerà fin quando, come dice il componente del Comitato civico Giuseppe Ruperto, non si vedrà passare la prima macchina sul ponte”.