Federfarma Catanzaro annuncia la serrata delle farmacie

Catanzaro Salute
Dott. Vincenzo Defilippo

"Persiste a danno delle farmacie private il ritardo dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, nei pagamenti degli importi dovuti per l'erogazione dei farmaci ai cittadini in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Tale ritardo rappresenta una seria minaccia alla sopravvivenza di alcune farmacie del territorio ed, al contempo, all’intero sistema farmaceutico che si fonda su un regolare meccanismo di pagamento previsto da una Convenzione Nazionale, da troppo tempo puntualmente disattesa dall’ASP di Catanzaro". E' quanto scrive Vincenzo Defilippo, presidente della Federfarma Catanzaro.

"I titolari di farmacia vivono anch’essi le difficoltà del “particolare momento storico” e ogni ritardo nei pagamenti, anche “di soli 70 giorni” assume particolare gravità, contabilmente e compiutamente documentabili: ai farmacisti spettano € 10.128.386,06 riferiti a settembre 2013 e ottobre 2013 ed un ritardo” di soli 70 giorni” ad un tasso del 5,50% costa € 105.479,45 per interessi che i farmacisti devono pagare alle banche che hanno anticipato le somme non pagate dalla ASP.

I farmacisti della Provincia di Catanzaro, stanchi di assistere alla grave violazione di legge posta in essere dalla Parte pubblica, per la quale stanno già attivando i necessari meccanismi giudiziari, denunciano l’assoluto e palese disinteresse dei responsabili dell’ASP di Catanzaro manifestatosi dapprima con il diniego di qualsivoglia forma di confronto e concertazione attendendo invano la mancanza della benché minima risposta, ufficiale e non, da parte dell’ASP di Catanzaro alle istanze di Federfarma Catanzaro, in seguito, non prendendo parte e senza inviare qualificati delegati, all’udienza tenutasi dinanzi al Prefetto di Catanzaro dott. Raffaele Cannizzaro, il 10 dicembre scorso, per la quale vi era stata una formale convocazione, prevista dalla legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali per indurre le parti alla conciliazione e scongiurare quanto più possibile l’astensione collettiva.

I responsabili dell’ASP di Catanzaro ignorando addirittura completamente la convocazione di un Prefetto, ancora una volta deludono la categoria dei farmacisti, da tempo sviliti nella loro professionalità e funzione sociale da una che, violando una legge dello Stato come la Convenzione Nazionale del 1998, ne ignora le legittime doglianze e da un Governo Regionale che troppo spesso assume decisioni unilaterali, non concertate, che tendono ad escludere determinati servizi dal canale farmacie, in un’ottica di presunto risparmio destinata sono a danneggiare l’utenza.

La scarsa considerazione dimostrata alle farmacie delle provincia di Catanzaro, non presenziando all’incontro prefettizio del 10 dicembre scorso, l’assoluta indifferenza nei confronti della protesta che è alle porte, aggravata dal costante disinteresse verso ogni tentativo di incontro, induce a ritenere che il responsabili dell’ASP di Catanzaro non abbiano ancora compreso che il diritto al rimborso dei farmaci erogati non è un diritto di credito ordinario ma l’espressione concreta di un meccanismo, disegnato dalla Convenzione Nazionale in vigore dal 1998, per assicurare l’efficienza e la correntezza del Servizio farmaceutico territoriale.

Lo sforzo già profuso in tale direzione da Federfarma Catanzaro è piuttosto ingente come attesta la vasta mole di proposte, richieste di incontri, documenti, tutti rimasti privi di riscontro.

Preso atto di tutto ciò - conclude Defilippo - l’Assemblea Provinciale di Federfarma Catanzaro riunitasi presso la propria sede a Catanzaro il 10 dicembre, ha deliberato lo stato di agitazione nell’assistenza farmaceutica consistente nella chiusura volontaria di tutte le Farmacie della Provincia di Catanzaro, operanti nel territorio di competenza della Azienda Sanitaria provinciale di Catanzaro, per la intera giornata del 7 gennaio 2014, ad eccezione delle farmacie tenute ad espletare servizio continuativo in base ai turni determinati in base alla normativa vigente dalle diverse Aziende Sanitarie territorialmente competenti".