Oneri Asp, Federfarma Catanzaro: basta con i giri di parole
“Apprendiamo dal dott. Mancuso che l’ASP di Catanzaro ha molti debitori. Siamo stupiti perché le dichiarazioni risalenti a qualche mese fa sempre del dott. Mancuso riferivano di un’ASP in attivo. Ma ancora più stupiti siamo quando leggiamo di ritardi di mesi che sarebbero, a dire del dott. Mancuso, essere stati concordati con Federfarma. - È quanto si legge in una nota del Consiglio Direttivo di Federfarma Catanzaro - A questo punto, allora, diciamola tutta, perché come farmacisti e come cittadini siamo stanchi dei giochi di parole: la sostanza, che è quella prevista dalla legge e dall’accordo del 16 novembre 2011 (stipulato con il dott. Mancuso), è la seguente.
1. Le farmacie devono ancora ricevere il pagamento delle ricette di ottobre e novembre 2013.Per legge (DPR 371/98) le ASP devono pagare le farmacie entro la fine del mese successivo a quello in cui ricevono le ricette dalle farmacie medesime.
2. A Catanzaro, per venire incontro alla situazione della nostra ASP, Federfarma ebbe ad acconsentire, con l’accordo del 16 novembre 2011:
a) la regolarizzazione dei pagamenti dei crediti maturati dalle farmacie entro giugno 2012; nelle more il ritardo non avrebbe dovuto superare due mensilità;
b) per gli interessi maturati la ASP si impegnava a sottoporre la questione alla struttura commissariale e per quelli maturandi a stipulare un’apposita transazione.
In conclusione, la ASP per ottemperare (almeno) all’accordo di novembre 2011 (visto che alla legge, a quanto sembra, non è in grado di farlo) deve pagare entro il mese di gennaio 2014 le ricette di ottobre 2013. Questa è la situazione nuda e cruda e se il dott. Mancuso insiste affermando che non sia così, siamo disponibilissimi a parlarne in qualsiasi sede; se necessario, anche in un tribunale.
Due ulteriori annotazioni che rivolgiamo direttamente e personalmente al dott. Mancuso. La prima riguarda proprio la trasparenza a cui il dott. Mancuso dice di fare riferimento: invitiamo il dott. Mancuso ad un incontro pubblico, perché siamo sicuri che il confronto diretto darebbe modo ai cittadini di capire esaurientemente i termini della questione.
Ritardare illegittimamente i pagamenti ai farmacisti a tempo indeterminato, con il solo onere dell’interesse al saggio legale (attualmente all’1%), costituisce di fatto una forma di “finanziamento” dei farmacisti all’ASP, la quale gestisce i fondi destinati alla copertura della spesa farmaceutica ad un tasso di interesse di gran lunga inferiore a quello che dovrebbe sostenere se facesse ricorso al credito bancario.
Questa situazione non è sostenibile dai farmacisti che per primi subiscono oneri più elevati per fare ricorso (loro sì) al sostegno bancario a causa di una mala gestio che non è quella della loro attività bensì quella delle Aziende sanitarie da cui attendono i rimborsi. I farmacisti, per dirlo ancor più chiaramente, non fanno ricorso al prestito bancario per “attività personali”, ma per far fronte a mancati introiti che l’ASP deve.
La circostanza, preme ribadire, che ci sarebbero creditori della ASP messi peggio di noi, non solo non vediamo come possa confortarci, ma, al contrario, aumenta le nostre preoccupazioni e giustifica ancor più le nostre proteste.
La seconda, concerne la liceità delle iniziative sindacali di Federfarma: quando le farmacie vengono pagate dall’ASP con ritardi del genere di quello di cui parliamo e devono pagare correntemente forniture e personale, non possono non risentirne.
Di fronte a ciò Federfarma non può e non deve restare inerte, perché istituzionalmente deve tutelare le farmacie, le quali, a loro volta, e il dott. Mancuso dovrebbe saperlo perfettamente, devono dare ai cittadini i medicinali di cui hanno bisogno.
Il dott. Mancuso si dice aperto ad una discussione: Federfarma da tempo sta chiedendo non una discussione, ma un sereno tavolo di confronto, intorno al quale sedersi e parlare costruttivamente non solo per risolvere i problemi attuali, ma anche per individuare nuove opportunità e servizi a costo zero per i cittadini, perché i cittadini sono stanchi di chiacchiere e polemiche e vogliono fatti concreti.
Per questo motivo, Federfarma propone per l’ennesima volta un tavolo di concertazione entro il mese di gennaio per concretizzare quanto precedentemente espresso e scongiurare lo sciopero del 7 febbraio p.v.. Il dott. Mancuso deve solo dirci quando cominciare. L’invito è pubblicamente presentato. Aspettiamo fiduciosi una risposta”.